Nel 2014 sono state prodotte nel mondo 14,5 milioni tonnellate di pasta. Un quarto della produzione è concentrata nel nostro Paese, che ogni anno ne esporta all’estero 2 milioni di tonnellate. Il World Pasta Day 2015 vuole essere una riflessione su come “questo alimento può nutrire il pianeta in modo sostenibile”, fa sapere l’Aidepi in una nota. L’associazione, in particolare, ha individuato “5 motivi per cui questa eccellenza del made in Italy si candida a strumento per combattere fame e malnutrizione”.
1. È buona
La combinazione di semola e acqua dà vita a un alimento ‘umile’, ma che proprio grazie alla sua semplicità piace a tutti, agli adulti come ai bambini. Da sempre simbolo di convivialità, immancabile nelle occasioni di festa e nei pranzi della domenica in famiglia, per il 90% degli italiani un buon piatto di pasta fa anche bene alla salute e per il 45% rappresenta al tempo stesso una necessità e un piacere a cui è impossibile rinunciare (dati Doxa/Aidepi).
Ma la pasta non è amata soltanto in patria: dalla V edizione dell’Osservatorio Immigrati realizzato da Doxa per Etnocom, infatti, è emerso che per il 52% dei 4 milioni di ‘nuovi italiani’ – gli stranieri che si sono stabiliti regolarmente nel nostro Paese –, spaghetti, rigatoni & Co. sono più buoni del riso (preferito invece dal 23,5% degli intervistati) e della carne (15,7%). Oltreoceano tra i suoi principali sostenitori c’è la First Lady Michelle Obama, che di recente si è fatta immortalare con un piatto di spaghetti con pomodoro e spinaci (cotti in pentola a pressione) sulla copertina del TIME, scegliendo questo piatto come emblema della sua campagna Let’s move! contro l’obesità infantile negli Stati Uniti. E gli americani seguono il suo esempio: il 77% della popolazione la mangia almeno una volta a settimana, il 33% tre volte.
2. È sana e adatta a qualsiasi stile di vita
La pasta, abbinata ad altri ingredienti salutari (ortaggi, legumi, olio extravergine di oliva) è tra gli alimenti principali della Dieta Mediterranea e i suoi carboidrati complessi sono indispensabili in un regime equilibrato, perché apportano energia che il cervello utilizza come una riserva nel corso della giornata. L’importante è condirla in maniera leggera e cuocerla al dente, così è più digeribile.
E poi l’idea che la pasta faccia ingrassare è un falso mito da sfatare, come spiega in un’intervista all’Adnkronos Nicola Sorrentino, specialista in scienza dell’alimentazione e dietologo presso la Casa di cura San Camillo di Milano: “Pasta e affini predispongono molto meno al sovrappeso di proteine e grassi. E questo proprio a causa di come funziona il nostro metabolismo. I carboidrati vengono smaltiti molto rapidamente dal nostro organismo e, in presenza di bassi apporti di altri macronutrienti, le calorie che essi apportano vengono disperse molto più facilmente sotto forma di calore, piuttosto che essere accumulate”.
3. È accessibile
Impastata soltanto con farina e acqua (in qualche caso con l’aggiunta delle uova) la pasta è poco costosa da produrre e, di conseguenza, da acquistare e cucinare. Basti pensare che una porzione di spaghetti al sugo, con un’abbondante spolverata di parmigiano o grana, costa soltanto 45 centesimi.
4. È pratica
Per preparare un piatto di pasta al pomodoro fresco e basilico – ma anche col tonno, con piselli e prosciutto, con le zucchine – sono sufficienti appena 15 minuti. Ideale per chi ha poco tempo da dedicare ai fornelli, è perfetta anche da portare con sé per il pranzo a lavoro, perché comoda da trasportare e conservare (non ha bisogno del frigo).
5. È sostenibile
La pasta si mantiene a lungo e si conserva semplicemente in dispensa, senza necessità di corrente elettrica (come nel caso del frigorifero) o altri fonti di energia. Ha un’impronta ecologica – l’indice che mette in relazione il consumo umano di risorse naturali con la capacità della terra di rigenerarle – minima, di 1 m2 per una porzione di 80 grammi, e i suoi imballaggi (cartone e film plastico) sono completamente riciclabili. E se avanza, può diventare protagonista di sfiziosi piatti del riciclo, come frittate e timballi.