Più si cresce e si diventa adulti e più il latte scompare dall’alimentazione quotidiana. È, invece, una sana abitudine da continuare a mantenere per tutta la vita, compatibilmente con la dieta da seguire. Dopo lo stop al consumo quotidiano degli ultimi anni, una recente ricerca di Doxa, commissionata da AIDEPI (Associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta Italiane), sul consumo del latte in Italia ci informa che gli italiani consumano per la colazione soprattutto prodotti lattiero-caseari (principalmente latte, cappuccino e caffellatte), un mix di calcio ed energia ideale per una colazione equilibrata. In particolare, dagli ultimi dati pubblicati da Assolatte (Associazione italiana lattiero casearia)  il consumo di latte pro capite è pari a 54 litri l’anno, il che significa circa 1 litro a settimana.

Smiling young woman drinking milk

 

Alimento antico quanto l’umanità stessa, fin da quando l’uomo, dall’ 8000-6000 a.C, imparò ad addomesticare alcune specie animali (vacche, bufali, pecore, capre, cammelli) per produrre latte, la mungitura infatti è un’attività presente in tutte le epoche e culture. E’ solo recentemente che la tecnologia è entrata nella storia della produzione del latte, trasformandone i processi di lavorazione da un’arte ad una vera e propria scienza. La presenza del latte nella dieta tradizionale è sempre stata molto variabile nelle diverse aree del mondo. Sono le regioni più settentrionali del mondo, l’Europa e l’America settentrionale, a consumare tradizionalmente più latte e suoi derivati.

E’ uno degli alimenti più completi e nutrienti, viene infatti consigliato ad ogni età, ma è particolarmente indicato per i bambini e gli anziani, dato l’alto contenuto di calcio e fosforo che aiutano a sviluppare e a mantenere salde le ossa prima e a proteggerle poi da malattie come l’osteoporosi, tipica dell’età avanzata. Ma il latte è anche ricco di potassio, magnesio e proteine, in particolare la caseina. Un mix di vitamine, provitamine, enzimi, fermenti lattici, aminoacidi che servono al nostro organismo per rimanere in buona salute.

Molto amato anche dagli atleti in quanto bevanda dissetante, grazie al suo elevato contenuto di acqua, consumato intero o scremato (privato cioè parzialmente dei grassi, attraverso la scrematura, che permette la separazione della porzione lipidica, cioè la panna), dovrebbe essere l’ingrediente fondamentale di una prima colazione completa, come è emerso anche dalla ricerca Aidepi.

Tuttavia, lo studio mette in luce anche che, rispetto al 2004 (anno dell’ultima indagine) è in crescita il numero degli italiani che esce di casa senza mangiare nulla, perché non ha appetito o non ha tempo, così come di quelli che bevono solo una tazzina di caffè, o fanno la colazione qualche volta.

Una cattiva abitudine che andrebbe corretta, una prima colazione adeguata fa migliorare le nostre capacità di memorizzazione, il livello di attenzione, la capacità di risoluzione di problemi e di comprensione. In più, una colazione equilibrata, previene le malattie metaboliche, correlate essenzialmente al rischio cardiovascolare.

 

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