Il 19 marzo, giorno dedicato a San Giuseppe, dalle prime ore del mattino molte case italiane così come le strade di bar e pasticcerie sono invase dal profumo di dorate e invitanti frittelle! Il giorno della festa del papà, infatti, le vere protagoniste sono queste dolci prelibatezze. Una consuetudine che troviamo dal Piemonte fino all’alto Lazio e che ha origine dalle antichissime Liberalia romane, le celebrazioni che si svolgevano all’inizio della primavera in onore del Liber Pater, divinità pagana della fecondità: per ringraziare il dio della fine dell’inverno e dell’arrivo della nuova stagione, gli antichi accendevano grossi fuochi e consumavano focaccine fritte impastate con acqua e farina di frumento. Con l’avvento del Cristianesimo i festeggiamenti per il Liber Pater furono sostituiti da quelli per San Giuseppe e in diverse regioni d’Italia si continuò ad accendere falò e a mangiare frittelle.
Alla figura del santo protettore dei papà è legata anche una curiosa leggenda popolare, quella di San Giuseppe ‘frittellaro’: secondo la tradizione, dopo la fuga in Egitto con la Vergine Maria e il Bambino, il santo non poté più dedicarsi al suo mestiere di falegname, così per dare da vivere alla famiglia iniziò a impastare e vendere frittelle.
Ed ecco le ricette diffuse nella nostra Penisola: