Trovare, tra gli scaffali del supermercato, consumatori intenti a “decifrare” le etichette degli alimenti è una scena sempre più frequente ormai. Sono in aumento coloro che, quando fanno la spesa, cercano di capire davvero costa stanno mettendo nel carrello e non badano soltanto a offerte e ribassi. Ma la presenza di sigle, di numeri e di diciture poco chiare o generiche rende la lettura dell’etichetta un’operazione per niente facile.
Oggi un aiuto per scegliere i prodotti in maniera più consapevole arriva dalla tecnologia: si chiama “Edo” – termine latino che significa “alimento” ma anche “Io mangio” – ed è un’applicazione per smartphone e tablet pronta ad accompagnare il consumatore nella spesa di ogni giorno. A progettarla la tecnologa alimentare Maria Vincenza Gargiulo insieme a tre giovani sviluppatori – Diego Lanzoni, Luciano Venezia e Marco Giampaoli – assistiti da Vladimiro Mazzotti, business angel del CesenaLab, incubatore d’impresa della città romagnola.
L’app, disponibile per sistemi operativi Android e iOS, è semplicissima da usare: è sufficiente inquadrare il codice a barre sulla confezione con la fotocamera del telefonino e sullo schermo appare una scheda che illustra gli ingredienti, i valori nutrizionali (grassi e zuccheri) e i conservanti presenti. Specificando la propria età e il sesso, poi, è possibile ricevere una ‘consulenza personalizzata’: grazie a un sofisticato algoritmo, infatti, Edo è in grado di dire se il prodotto è indicato o meno per il fabbisogno calorico e le esigenze nutrizionali dell’utente, assegnandogli un voto da 1 a 10 e suggerendo anche alternative più sane.
Per dare le proprie valutazioni, lo staff di Edo si basa sui dati diffusi dal Ministero della Salute e da tre importanti società scientifiche italiane e internazionali: la SINU, Società Italiana di Nutrizione Umana, che fornisce le informazioni riguardo i fabbisogni e le indicazioni sulle porzioni standard; il CRA, Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura; l’EFSA, European Food Safety Authority, l’ente europeo che si occupa di ricerca nel settore alimentare, impegnato in particolar modo nello studio dei nuovi additivi. Il progetto gode anche della supervisione della nutrizionista Alessandra Bordoni, docente di Scienza dell’alimentazione e Nutrizione umana all’Università di Bologna, nella sede di Cesena.
Presentata da Luciano Venezia e Vincenza Gargiulo durante il 28° Congresso Nazionale della SIAAIC (Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica), che si è svolto a Bologna dal 15 al 18 aprile scorso, Edo potrebbe diventare inoltre uno strumento prezioso per coloro che soffrono delle due intolleranze alimentari più gravi e diffuse nel nostro Paese, quella al glutine e al lattosio. Attraverso la lettura del codice a barre l’applicazione segnala immediatamente la presenza dei due allergeni, simboleggiati dalle icone di colore grigio della spiga e della bottiglia di latte, che diventano verdi quando l’alimento viene dichiarato privo di glutine o di lattosio dal produttore.