shutterstock_275453543Il pane è una parte importante della tradizione culinaria di noi italiani. L’odore che emana appena uscito dal forno è capace di risvegliare ricordi che affondano le radici nell’infanzia di ognuno di noi, di quando le mamme o le nonne ci davano il pezzetto di pane da mangiare come merenda, magari accompagnato da un pezzetto di cioccolato. La tradizione suggerisce di offrirlo ai neonati nel periodo della dentizione, per dare sollievo proprio dal fastidio dei denti che tagliano la gengiva.

È un prodotto semplice e genuino, perfetto per spuntini semplici e veloci.  Quando si ha voglia di dolce si può consumare con un po’ di marmellata, ma è ottimo anche semplicemente condito con un po’ di olio e sale. Non può mai mancare affianco ai salumi per gustarli al meglio. Eppure negli ultimi anni, ci fa sapere Coldiretti, sta diminuendo vertiginosamente il quantitativo di pane consumato quotidianamente dagli italiani.shutterstock_398821642

In questo periodo infatti si sta registrando il minimo storico: 85 g al giorno. Nel 2000 erano 180 grammi al giorno e impressiona pensare che negli anni sessanta ogni persona ne consumasse addirittura più di un chilo al giorno, è evidente che si stia verificando un importante cambio nelle abitudini degli italiani.

È un alimento davvero squisito, in grado di cambiare radicalmente a seconda delle preparazioni regionali. shutterstock_148751531Il Pan ner’ della Valle d’Aosta, ad esempio, è fatto con farina di segale e frumento, spesso insaporito con semi di cumino o finocchio e caratterizzato da una mollica compatta e una crosta sottile e dura. Il pane con la segale è diventato un prodotto tipico di questa zona, proprio perché è impastato con la farina ottenuta da un cereale in grado di affrontare un clima freddo ed è quindi adatto ad essere coltivato nelle regioni dal clima  più rigido.

La Coppia Ferrarese è un’altra vera delizia. Ha origini antiche, fin dal XIII secolo sono state fissate, attraverso uno statuto dei legislatori della signoria estense, le prime regole per la realizzazione di questo speciale pane. Pare però che sia dal XVI secolo che abbiano iniziato a prepararlo con una forma simile a quella che conosciamo noi.shutterstock_415301443

Il pane d’Altamura tipico della Puglia, famoso per la sua inconfondibile fragranza, il sapore e il suo aroma, ha meritato il marchio DOP. Una certificazione ottenuta anche dalla pagnotta del Dittaino, preparazione tipica Siciliana caratterizzata da una crosta spessa, la mollica di colore giallo e una consistenza molto elastica e che riesce a conservarsi fino a cinque giorno dopo essere stato sfornato. Un altro pane tipico della panificazione italiana e dalla lunga durata è il Pane Cafone preparato in Campania. Ha una crosta spessa e croccante con mollica morbida è ottimo fresco e perfetto per accompagnare minestre e zuppe quando diventa un po’ duro.

Tante varietà dello stesso alimento che cambia in ogni regione e che si trova alla base della nostra alimentazione quotidiana, tutte da assaporare per un viaggio tra i sapori e le tradizioni italiane.

 

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