Dovrebbe comparire tra gli alimenti cardine della dieta dei bambini, sin dalla fase dello svezzamento, perché digeribile, povero di grassi e soprattutto ricchissimo di nutrienti indispensabili per la crescita. Invece i consumi continuano a diminuire.
Il pesce, uno dei componenti principali della Dieta Mediterranea, è una fonte di proteine, vitamine e Omega 3, i preziosissimi acidi grassi polinsaturi presenti in gran quantità nel salmone, nel pesce spada, nelle trote e nel pesce azzurro. 100 grammi di pesce contengono una quantità elevatissima di proteine, oscillante, comunque, tra 22 – tonno fresco –, 23 – pesce spada, spigola, sgombro – e 27 grammi – salmone fresco. Tali proteine sono definite ad alto valore biologico o “nobili”: sono, vale a dire, amminoacidi essenziali per il corretto funzionamento dell’organismo, perché in grado di riconoscere e sintetizzare gli amminoacidi non essenziali.
Altre sostanze benefiche sono le vitamine del gruppo B (tra cui niacina e riboflavina) e lo iodio, un minerale dalle molteplici proprietà – è fondamentale per il funzionamento della tiroide, favorisce lo smaltimento dei grassi e la maturazione dell’apparato riproduttivo.
Gli italiani, tuttavia, consumano quantità sempre più ridotte di pesce. Gli acquisti di prodotti ittici sono in flessione costante dal 2010, come emerso dai dati resi noti dall’Ismea, l’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare. Se da un lato i prezzi sono spesso proibitivi è vero anche che esistono specie, come il pesce azzurro, accessibili economicamente e nutrienti: una ricchezza del mare talvolta poco considerata, ma non meno nobile delle varietà decisamente più costose.
Chiamato così per la colorazione bluastra del dorso, il pesce azzurro è stato rivalutato anche dai nutrizionisti perché fonte di sali minerali – come il selenio, dall’azione antiossidante –, di fosforo, ferro, iodio, vitamine dei gruppi A e B e, soprattutto, di Omega 3.
Alici, sardine, sarde, aguglie, sgombri, sciabole, hanno un ottimo rapporto qualità-prezzo ed essendo altamente digeribili possono essere inseriti tranquillamente nell’alimentazione dei bambini, diventando i protagonisti di piatti gustosi e salutari.
Qualche esempio? Le alici possono essere cucinate in mille modi – gratinate, fritte, alla pizzaiola o alla base di tortini gustosi. Ottime con la pasta, come le cugine più grandi, le sarde. Lo sgombro, invece, dà il meglio di sé preparato “alla Mediterranea” – in padella con pomodorini e olive nere – ma è molto buono anche al forno con le patate.
Consumo di pesce e rendimento scolastico: la correlazione
Consumo di pesce e rendimento scolastico: la correlazione
Per lo più il pesce aumenta il rendimento a scuola. Uno studio dell’Università di Oxford – pubblicato di recente sulla rivista scientifica online PLoS ONE – ha dimostrato che esiste una correlazione positiva tra il consumo di pesce e i successi scolastici. I ricercatori hanno effettuato un’analisi su un campione di 500 bambini di età compresa tra sette e nove anni, accomunati dalla difficoltà di concentrazione sui banchi: i piccoli presentavano un livello basso di Omega3 nel sangue, meno del 2,5% rispetto al totale di acidi grassi.
Gli Omega 3 sono famosi per abbassare il livello dei trigliceridi nel sangue, riducendo il rischio di trombosi e di malattie cardiovascolari; è meno nota, però, la loro capacità di favorire lo sviluppo del cervello già durante la gravidanza e, dopo la nascita, di migliorare l’attività delle sinapsi, i collegamenti che consentono la comunicazione tra le cellule cerebrali.