Cucinare o condire i cibi con olio extravergine di oliva aiuta i pazienti diabetici a contenere i picchi della glicemia dopo i pasti, riducendo il rischio di complicanze cardiovascolari. Dalla Società Italiana di Diabetologia (SID) arriva una nuova, importante scoperta sui benefici dell’alimento cardine della Dieta Mediterranea: già apprezzato per le sue numerose proprietà – tra cui la presenza di vitamina E, dalla funzione antiossidante, degli acidi grassi Omega 3 e Omega 6 che abbassano il colesterolo e dell’oleuropeina, che migliora l’elasticità delle arterie –, l’oro verde contiene anche polifenoli in grado di tenere sotto controllo l’aumento degli zuccheri legato all’assunzione dei carboidrati.

 

Lo studio

Olio extravergine di olivaGiovanni Annuzzi, Lutgarda Bozzetto e Gabriele Riccardi, della Società Italiana di Diabetologia, insieme ad Angela Rivellese, che insegna Scienze dietetiche applicate all’Università Federico II di Napoli, hanno condotto uno studio su 13 persone affette da diabete di tipo 1 – che insorge in età infantile ed è causato dalla distruzione delle cellule che producono l’insulina da parte del sistema immunitario – e pubblicato i risultati su Diabetes Care, la rivista ufficiale dell’American Diabetes Association.

La ricerca ha dimostrato che cucinare con olio extravergine i cibi ad alto indice glicemico – come pane, pasta, riso, polenta e patate, che provocano un innalzamento elevato dei livelli di glucosio nel sangue –, attenua il picco post-prandiale della glicemia, che si verifica invece utilizzando come condimento il burro, ma anche nel caso di pasti a basso contenuto di grassi (le cosiddette diete low-fat, che puntano su cotture alla griglia e al vapore, senza condimenti). “Gli effetti benefici dell’olio extravergine di oliva sui fattori di rischio cardiovascolare, e in particolare sui livelli di colesterolo, sulla pressione arteriosa, sull’accumulo di grassi nel fegato, sull’utilizzazione del glucosio a livello muscolare dipendono principalmente dal tipo di grassi in esso contenuti, in gran parte insaturi, a differenza di quelli contenuti nel burro, nella panna, nei formaggi e nelle carni grasse che sono prevalentemente saturi”, ha spiegato la dott.ssa Rivellese all’Adnkronos Salute. A questo si aggiunge la presenza di “altri composti bioattivi, quali i polifenoli, che aiutano a prevenire l’arteriosclerosi e contribuiscono ai molteplici effetti salutari dell’olio extravergine di oliva, incluso il buon controllo della glicemia dopo i pasti”. Un beneficio importante, perché riduce nei diabetici il rischio delle complicanze cardiovascolari e microvascolari – aritmie, scompensi cardiaci e, nei casi più gravi, infarto – legate alle impennate della glicemia dopo il pasto.

I risultati di questo studio sono stati ottenuti in pazienti diabetici in trattamento insulinico – ha sottolineato Gabriele Riccardi, docente di Endocrinologia alla Federico II ed ex presidente della SID – Tuttavia, è verosimile che analoghi benefici possano ottenersi anche in coloro che sono in trattamento con altri farmaci o addirittura con la sola dieta, dal momento che la presenza di picchi elevati di glicemia dopo i pasti rappresenta una caratteristica generale della malattia diabetica, non facilmente controllabile con la terapia. Pertanto uno o due cucchiai di olio extravergine di oliva ai pasti – senza esagerare in quanto anch’esso, come tutti i grassi, è altamente energetico – possono aiutare a moderare la glicemia senza dover limitare eccessivamente gli alimenti che contengono carboidrati”.

 

A tavola con la SID

L’olio di oliva, utilizzato per cuocere gli alimenti o a crudo sulle insalate e le zuppe, va sempre preferito, quindi, ad altri condimenti. La SID, nella sezione “A tavola con il diabete” del suo sito ufficiale dà anche una serie di ricette sfiziose pensate per i pazienti diabetici, ma che possono essere condivise da tutta la famiglia, per utilizzare al meglio l’extravergine senza rinunciare al gusto. Come le “Alici al cartoccio con dadini di verdure” (peperoni e zucchine saltati in padella con un filo d’olio, olive nere, sale e pepe, e poi passati al forno insieme al pesce), un piatto che unisce ai benefici dell’oro verde quelli del pesce azzurro, ricco di acidi grassi Omega 3 che aiutano a tenere sotto controllo il colesterolo; le “Bavette con cipolle rosse di Tropea”, condite con un saporito sughetto preparato con olio, abbondanti cipolle – che contribuiscono a ridurre gli zuccheri nel sangue, agendo in maniera simile all’insulina –, carota, aglio, sedano e qualche pomodorino; o le semplici “Bruschette con pomodorini e basilico” fatte col pane integrale, che ha un contenuto glicemico più basso rispetto a quello bianco.

 

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