Spesa al supermercatoFare la spesa in maniera intelligente, lasciandosi guidare dalle reali necessità più dall’istinto; conservare correttamente gli alimenti nella dispensa e in frigorifero, per farli durare più a lungo; riciclare gli avanzi in maniera creativa, cucinando piatti nuovi e gustosi. Per diventare consumatori “virtuosi”, che con le proprie scelte di ogni giorno contribuiscono a ridurre gli sprechi alimentari, basta seguire poche e semplici regole: questa l’idea che ha spinto le regioni Piemonte e Valle d’Aosta, in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale piemontese, a sviluppare UBO – acronimo di Una Buona Occasione –, un’applicazione per smartphone e tablet pensata per guidare gli utenti a una corretta ‘gestione’ del cibo, dal momento dell’acquisto fino al riutilizzo di quello in eccedenza.

Presentata il 2 luglio scorso, l’app fa parte di un più ampio progetto di lotta agli sprechi lanciato un anno fa dalle due regioni attraverso il portale UnaBuonaOccasione.it, che fa chiarezza sulla questione delle date di scadenza e riporta una serie di interessanti ricette antispreco.

 

L’app: prevenire è meglio che curare

Secondo l’ultimo rapporto sugli sprechi dell’osservatorio bolognese Waste Watcher, del 2013, ogni italiano in media butta via 213 grammi di cibo a settimana, per un costo di 7,06 euro a famiglia, pari a 8,7 miliardi di euro di spesa annua. “Noi crediamo – sottolinea Monica Cerutti, assessore alla Tutela dei consumatori del Piemonte – che, oltre alle azioni specifiche volte a fare in modo che non venga sprecato il cibo, ci sia la necessità di lavorare sulla cultura e quest’app può essere un ottimo strumento per guidare il consumatore/la consumatrice durante la spesa e durante la preparazione dei pasti in modo da raggiungere anche risparmi economici”.

Carrello della spesaSe la maggioranza delle iniziative antispreco lavora sul fronte dello smaltimento del cibo in eccesso – per evitare che finisca tra i rifiuti – donandolo a Onlus ed enti caritativi, UBO, disponibile per sistemi operativi Android e iOS, vuole incidere sulle cause che formano le eccedenze. In che modo? Cercando di prevenire gli errori più comuni commessi dagli italiani tra negozi e fornelli. Il primo è “l’acquisto d’impulso”: in molti vanno al supermercato senza la preziosa lista della spesa, mettendo nel carrello prodotti di cui non si ha effettivamente bisogno e ritrovandosi con la dispensa piena di cibo difficilmente smaltibile prima della scadenza; UBO offre una comoda lista virtuale, che permette di pianificare gli acquisti scegliendo tra oltre 500 alimenti disponibili e anche di calcolare – attraverso la funzione “Porzioni” – la quantità di uova, latte, pane da acquistare in base al numero di persone che li mangeranno.

L’altro errore, tutto italiano, è quello di cucinare quantità eccessive di cibo: “Sono almeno due le ragioni per cui si cucina troppo: la prima è di carattere culturale e si ricollega al concetto atavico di abbondanza come manifestazione di ricchezza, la seconda è assai più banale e risiede nel fatto che le confezioni più grandi sono quelle più convenienti e quindi si cucina più cibo perché proporzionalmente costa meno”, si legge su UnaBuonaOccasione.it. In tal caso diventa necessario un vero e proprio cambiamento di mentalità, ma se proprio avanza qualcosa, l’applicazione fornisce una serie di ricette sfiziose che consentono di recuperare cibo già cotto o parti considerate di scarto.

Completano l’app, infine, notizie e consigli dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria, che suggeriscono agli utenti come, dove e per quanto tempo conservare cibi crudi e cotti, sfusi e preconfezionati, freschi e surgelati.

 

Il cibo in scadenza non è di serie B

Con un’indagine statistica su un campione di 1200 famiglie, i promotori di Una Buona Occasione hanno dimostrato che sulla questione della scadenza c’è confusione: in molti, ad esempio, non conoscono la differenza tra ‘da consumarsi entro’ e a ‘da consumarsi preferibilmente entro’ e, anche nel secondo caso, quando arriva la data stabilita sulla confezione buttano via il prodotto.

La scadenza viene intesa erroneamente come il “discrimine assoluto tra ciò che prima è buono e dopo improvvisamente non lo è più” e, di conseguenza, gli alimenti finiscono tra i rifiuti anche se ancora in ottimo stato. Per sfatare questo falso mito, il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali dell’Università di Torino ha svolto una serie di analisi di laboratorio su alcuni prodotti prossimi alla scadenza (latte pastorizzato e a lunga conservazione, prosciutto cotto a cubetti, yogurt, pasta sfoglia confezionata e pasta fresca ripiena), dimostrando che il trascorrere del tempo non modifica in maniera significativa il cibo, se correttamente conservato. Per questo Una Buona Occasione incoraggia la grande distribuzione a vendere a prezzi ridotti i prodotti in scadenza – a torto considerati ‘di serie B’ –, con due obiettivi positivi: la riduzione della quantità di merce invenduta e il risparmio per i consumatori.

 

Le ricette antispreco targate Slow Food

Interessante la collaborazione di UnaBuonaOccasione.it. con Slow Food, che dà una serie di spunti tratti dai ricettari della nonna e altri più moderni. Tra quelli ideali nel periodo estivo troviamo l’insalata di carne da preparare con avanzi di bollito (pollo, manzo, vitello), tagliati a striscioline e uniti a peperoni grigliati e cetrioli; il pesto di sedano, da gustare come condimento per la pasta o sui crostini e la celebre pappa al pomodoro toscana, con il pane raffermo cotto con pomodori pelati e basilico. Da provare l’insalata di ripasso: quando la lattuga è un po’ appassita, può essere tagliata e ripassata in padella con olio, aceto balsamico, sale e pepe. E per terminare il pranzo sostenibile c’è la crema di frutta, un delizioso dolce da frigo fatto con albicocche, pesche o ciliegie non più freschissime, biscotti e crema pasticcera.

 

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