乾杯La birra conquista sempre di più le tavole degli italiani, dove, soprattutto per i più giovani, è considerata la prima alternativa al vino e in alcuni casi ne ha preso il posto. Fino a qualche anno fa la si beveva prevalentemente al pub o in pizzeria, oggi è immancabile nella dispensa e nel frigo di casa. Il 2013 è stato l’anno della svolta quando il consumo domestico (59,7%) ha superato quello “fuori casa” (40,3%). Tendenza confermata nei primi sei mesi del 2014, in uno dei periodi più difficili per il mercato.

E se gli italiani continuano a preferire birre più commerciali, sono aumentati notevolmente i consumi di quelle premium e artigianali, il vero nuovo fenomeno italiano. Benché l’Italia resta all’ultimo posto in Europa per consumo pro capite, con 29,2 litri (contro i 38 della Grecia e i 144 della Repubblica Ceca, dove si beve circa mezzo litro al giorno) la birra è sempre più apprezzata. Ma soprattutto gli italiani hanno iniziato a conoscerla e cercarne le diverse varietà. Alle tradizionali “bionde” si sono affiancate le birre scure e le rosse, tanto che oggi queste ultime si trovano anche sugli scaffali dei supermercati e non più solo nelle birrerie. Tra le birre meno commerciali quelle d’Abbazia sono le preferite dagli italiani, seguite dalle Pils, birre più versatili e abbinabili a diversi piatti, e Lager fino ad arrivare a birre più ricercate come le Weizen, a base di frumento e Blanche.

Un vecchio spot pubblicitario indicava la birra come elisir di lunga vita: chi beve birra campa cent’anni. Non ha torto! La birra, infatti, è un prodotto naturale con tante proprietà. Quattro gli ingredienti principali: cereali, acqua, lieviti. E poi il luppolo, per insaporirla. Ma ogni birra è una storia a se, il più delle volte millenaria, che affonda le radici nelle abbazie benedettine.

Un consumo moderato di birra, in un regime dietetico sano ed equilibrato, ha effetti positivi sulla circolazione: riduce del 24,7% il rischio di malattie coronariche e del 17% gli incidenti cardiovascolari. E’ ricca di vitamina B6, in grado di prevenire l’aumento di un particolare tipo di aminoacidi chiamato ‘omocistrina’, responsabili di malattie cardiovascolari.

 

Iscriviti alla newsletter
per rimanere sempre aggiornato
sul mondo di Rovagnati