slow food planetC’è tutto il cibo “Buono, pulito e giusto” dei quattro angoli del pianeta in Slow Food Planet, la nuova applicazione per smartphone e tablet appena nata in casa Slow Food.

Uno strumento che unisce alla velocità della tecnologia la filosofia “lenta” della storica associazione fondata da Carlo Petrini, per offrire ai viaggiatori in giro per il mondo l’opportunità di scovare osterie, negozietti, ristorantini tipici che non sono ancora sotto i riflettori delle guide gastronomiche internazionali, ma che sanno raccontare molto del posto in cui si trovano e lo rendono unico. Si va dalla “Pratkit Bakery” di Barcellona, un hotel a tre stelle con annessa una panetteria che sforna pane, brioche e croissant impastati a mano, al “Restaurante do Bira” di Rio de Janeiro, con vista sulla costa di Marambaia, che serve prodotti ittici freschissimi pescati direttamente dal cuoco, Ubiratan de Souza Leal, dall’“Espressofabriek” di Amsterdam, dove i clienti possono gustare il caffè appena tostato al piano di sopra, al “Civaiolo” di Firenze, il bottegaio che nel suo locale di Via Taddea, accanto a legumi e baccalà, vende ogni genere di oggetti per la casa, dai chiodi alle guarnizioni per la moka.

L’app vuole essere anche un modo per accogliere in Italia i visitatori stranieri che arriveranno a Milano per Expo e guidarli alla scoperta delle eccellenze del Bel Paese.

Realizzata da Slow Food Editore con il supporto di Lavazza e disponibile in italiano e in inglese, Slow Food Planet è stata lanciata il 16 aprile scorso ed è scaricabile gratuitamente da Apple Store e Google Play con un territorio a scelta (10 per i soci); entro novembre 2015 conterà 12.500 segnalazioni – di cui 4.000 in Italia – in 22 Paesi, dalla Francia al Messico, dalla Spagna agli Stati Uniti, dal Brasile al Giappone. “Vogliamo che entro la fine del 2018 tutto il mondo sia mappato, dalle grandi città alle aree più remote del Sud del mondo”, sostiene Carlo Petrini.

Il database viene alimentato grazie al lavoro di 150 coordinatori, redattori e traduttori; le segnalazioni, invece, arrivano da 2.000 soci Slow Food sparsi per il mondo, persone che conoscono bene il territorio, frequentano i locali, parlano con i gestori e sanno indicare ai turisti e a chi è in viaggio per lavoro dove bere una buona birra artigianale, gustare la colazione del luogo, comprare i formaggi tipici oppure la frutta e la verdura a km zero. Proprio come un amico “che vive nella città dove ci si sta per recare chiedendo un consiglio su dove andare a cena”, commenta il curatore del progetto Eugenio Signoroni.

Slow Food PlanetCome funziona? Dopo aver specificato l’“Area Slow Food” in cui ci si trova, è possibile trovare il locale giusto in base alla “tipologia”, al “prodotto” o all’“atmosfera” – cena romantica, gita, pranzo informale – desiderata, oppure utilizzando il dispositivo di geolocalizzazione. Ogni segnalazione è corredata da tutte le informazioni utili visualizzate in un’unica scheda: descrizione, foto, indirizzo, numero di telefono, fascia di prezzo e costo medio di un pasto, collegamento al sito web, orario di apertura e mappa.

Ma la parola chiave di Slow Food Planet è “tempo”, che troviamo nelle tre sezioni principali dell’app: “Tempo per Mangiare” offre una selezione di ristoranti, osterie, pizzerie, bistrot, burgherie e bar, compresi quelli che propongono menù per celiaci o vegetariani, take away, locali aperti 24 ore al giorno; “Tempo per me” riunisce brunch cafè, sale da tè, cocktail bar, tutti quei luoghi, insomma, in cui rilassarsi dimenticando l’orologio; “Tempo per comprare”, infine, seleziona mercati contadini, botteghe e piccoli produttori, per portare a casa salumi, formaggi, cioccolato, vini e altre specialità.

 

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