In Romagna la buona cucina, come la buona musica, è un elemento scritto nel DNA degli abitanti di questo territorio godereccio e legato alle tradizioni. Le tavolate della domenica con gli amici e grandi riunioni di famiglia sono sempre caratterizzate dalla condivisione di porzioni generose di piatti gustosi, che cambiano a seconda delle stagioni. 

Abbiamo selezionato per voi 5 piatti “top” delle tavole estive della Romagna, da ordinare al ristorante per chi ha la fortuna di trascorrere l’estate nelle bellissime località costiere o dell’entroterra, oppure da replicare a casa, per un viaggio fra i sapori. 

1.     Poveracce alla marinara

Le vongole romagnole, una vera prelibatezza, rappresentano l’ingrediente fondamentale di questa ricetta che rimanda a profumi e sapori che sanno subito di mare.

Le “poveracce” sono naturalmente le vongole, sempre reperibili sulle coste romagnole, che nei secoli scorsi rappresentavano un’ottima fonte di sostentamento anche per le famiglie meno abbienti. Oggi sono alla base di un piatto fresco, saporito ed estivo.

Ingredienti per 4 persone

2 kg di vongole
2 spicchi di aglio
prezzemolo q.b.
olio evo q.b.
sale q.b.
4 crostoni di pane

Preparazione

Lasciare spurgare le vongole per almeno tre ore, cambiando spesso l’acqua, e metterle in una casseruola dopo aver fatto soffriggere per qualche minuto l’olio e l’aglio schiacciato. Lasciare cuocere fino all’apertura di tutte le conchiglie, eliminando quelle che rimangono chiuse. Per ultimo aggiungere il prezzemolo finemente tagliato. Regolare il sale e infine servire aggiungendo i crostoni, ottenuti semplicemente tagliando e facendo tostare alcune fette di pane.

2.    Curzul con guanciale e scalogno

In dialetto romagnolo i curzul erano i laccetti delle scarpe: questa pasta fresca tipica della zona del Ravennate prende il nome proprio da loro, per la somiglianza nella forma. La cucina tradizionale li vuole in abbinamento con lo scalogno e il guanciale ma nessuno vieta di provarli con il condimento e il sugo che più ci piace.

Ingredienti per 4 persone

400 gr di farina
4 uova
600 gr di scalogno
800 gr di pelati
300 gr di guanciale
olio evo q.b.
sale e pepe q.b.
½ bicchiere di vino rosso 

Preparazione

Dopo aver preparato una sfoglia, impastando a lungo le uova e la farina, formare una rotella di pasta che andrà poi tagliata a “fette”: srotolare poi le rotelle per ottenere i curzul che andranno stesi sul tagliere.

Nel frattempo, in una casseruola mettere lo scalogno tritato insieme all’olio; aggiungere successivamente il guanciale tagliato a fettine e il pepe. Sfumare quindi con il vino rosso e aggiungere il pomodoro. Lasciare bollire fino a quando si forma un sugo denso. Unire quindi la pasta e terminare con un filo di olio e pepe.

3.    Crescione

Nella nostra top five di ricette romagnole è impensabile non citare il crescione. Della piadina tradizionale abbiamo già parlato in occasione del Piadina Day: in questo contesto diamo invece spazio all’altra versione caratteristica del companatico romagnolo per eccellenza. Le differenze tra crescione e piadina non stanno tanto negli ingredienti, che sono gli stessi per entrambi (sale, acqua, strutto, farina), ma nella modalità di farcitura e cottura. Il crescione, infatti, è un disco di pasta che viene farcito, piegato a mezzaluna e poi chiuso ai bordi con l’aiuto di una forchetta e poi cotto sulla teglia; la piadina invece rimane aperta e farcita dopo la cottura della pasta. 

 Ingredienti per 6 persone

250 gr di farina 00
100-125 ml di latte (o acqua)
50 gr di strutto (o burro)
1 cucchiaino di bicarbonato di sodio (o lievito istantaneo per torte salate)
½ cucchiaino di sale

Preparazione

In una ciotola, mettere farina, sale, bicarbonato/lievito istantaneo e aggiungere poi lo strutto e il latte. Una vota ottenuto un impasto morbido, lasciare riposare per qualche minuto avvolto in una pellicola. Dividerlo poi in sei parti e formare con ognuna un disco. Farcire a piacimento, piegare a formare una mezzaluna e bagnare i bordi della pasta con dell’acqua. Con i rebbi di una forchetta chiudere i bordi del crescione e metterlo sulla teglia per la cottura. Tra le farciture più gettonate si trovano le erbette, pomodoro e mozzarella, oppure salsiccia, melanzane e formaggio o scalogno e verdure grigliate… E chi più ne ha, più ne metta!

4.    Uomini nudi

No, non abbiamo sbagliato a scrivere! “Uomini nudi” è il nome dato – nella tipica irriverente tradizione romagnola – ad una ricetta a base di bianchetti, il novellame di pesce praticamente trasparente, da cui il nome del piatto. Una tipologia di frittelle davvero gustose e dal sapore di vacanza.

Ingredienti per 4 persone

100 gr di acqua frizzante fredda
400 gr di bianchetti
50 gr di parmigiano reggiano
2 uova
100 gr di farina
1 spicchio d’aglio
sale/pepe q.b.
olio per friggere q.b.
prezzemolo q.b.

 Preparazione

Lavare e asciugare i bianchetti. In una ciotola sbattere le uova unendo l’aglio, il prezzemolo e il parmigiano reggiano grattugiato. Aggiungere poi acqua frizzante, farina, sale e pepe fino a formare una pastella densa. Dopo averla lasciata riposare qualche minuto, aggiungere i bianchetti e amalgamare il tutto.

Nel frattempo, in una padella far scaldare l’olio e, servendosi di un cucchiaio, versare il composto fino alla doratura su entrambi i lati. Una volta fatta questa operazione, scolare le frittelle così ottenute e servire in tavola.

5.    Brazadela (o ciambella romagnola)

È il dolce romagnolo per eccellenza ed è adatto ad ogni momento di pausa durante la giornata e in tutte le stagioni. Da inzuppare nel latte per la colazione o in un buon bicchiere di vino rosso a fine cena, è una preparazione semplice e rimanda ai tempi delle nostre nonne quando, con pochi ingredienti alla portata di tutti, si portava in tavola un dolce gustoso e allegro.

Ingredienti per 4/6 persone

Vinsanto (facoltativo)
70 gr di burro
2 uova
100 gr di zucchero
300 gr di farina 00
½ bustina di lievito
½ bicchiere di latte
scorza di limone grattugiata q.b.
granella di zucchero per decorare q.b.

Preparazione

Bisogna innanzitutto rompere le uova e sbatterle con lo zucchero; aggiungere poi il burro precedentemente fuso a fuoco lento e lasciato raffreddare. Unire la scorza di limone e il Vinsanto (se piace) e poi – insieme – farina e lievito. L’impasto ottenuto deve avere la forma di un panetto rettangolare che andrà poi steso con le mani nel forno fino ad avere la forma di una grossa lingua di gatto. Inumidire la superficie con il latte e poi guarnire con la granella di zucchero. Far cuocere per circa 35/40 minuti a 180°C e lasciare raffreddare prima di servire. Buon appetito!

 

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