shutterstock_107079749La festa del 25 Aprile a Venezia è anche la festa di San Marco, il suo patrono. Nella città a capo della Repubblica Marinara la tradizione voleva che venisse offerto al Doge un piatto tipico della cucina tradizionale veneta: Risi e Bisi. Si tratta di un termine dialettale che indica una ricetta a base il riso e piselli, un legume che raggiunge la giusta maturazione in primavera ed ecco il perché della scelta proprio di questo piatto per celebrare il patrono e anche l’arrivo della stagione più mite.

L’origine del piatto è indubbiamente povera poiché composto da ingredienti semplici e facilmente reperibili, anche se la tradizione lo considera un piatto regale. L’ispirazione per il piatto potrebbe però avere origine dagli stretti rapporti commerciali che intercorrevano tra Venezia e i Bizantini, che avevano l’abitudine di cucinare il riso in abbinamento a molte verdure.

shutterstock_455075683Per realizzare la ricetta veneta vengono utilizzate tutte le parti del pisello, anche il baccello che viene sfruttato per preparare il brodo per la cottura del riso. Ogni riso un biso”, dice il detto popolare che spiega in una frase una delle caratteristiche fondamentali per la buona riuscita della ricetta. L’Accademia italiana della cucina ha depositato la ricetta ufficiale e prevede, infatti, che si debba usare una quantità di riso pari a quella dei piselli. In alcune zone poi, per rendere il piatto ancora più saporito, viene utilizzata nel soffritto anche la pancetta. Una caratteristica importante per il buon risultato finale è la sua consistenza che non deve essere brodosa come una minestra, ma neanche troppo asciutta.

Tra maggio e giugno Baone, Lumignano e Pestiggia, tre piccoli paesi veneti ,organizzano delle divertenti feste dove assaggiare numerose specialità a base di piselli e durante le quali non può certo mancare la buonissima Risi e Bisi.

 

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