La globalizzazione dei consumi minaccia la condizione di equilibrio dell’alimentazione presso la popolazione. Contro questo rischio, sempre maggiore, i nutrizionisti italiani riuniti a Milano in occasione di NutriMI, il VIII Forum di Nutrizione pratica, lanciano l’appello alla rivalutazione degli alimenti della tradizione.

Le difficoltà all’adattamento dietetico e la perdita di identità gastronomica rischiano di rappresentare una confusa serie di proposte culinarie che generano inadeguatezza nelle scelte dietetiche”, ha affermato Vittorio Sironi, Direttore del Centro Studi sulla Storia del Pensiero Biomedico all’Università degli Studi Milano-Bicocca, intervenuto alla prima Sessione del congresso. La nutrizione ha sempre condizionato in maniera profonda la durata e la qualità della vita. Oggi l’effetto è ancora più significativo e risulta condizionato dall’integrazione di diverse culture alimentari. Una pluralità potenzialmente vantaggiosa, ma che “se non gestita in maniera ideale, può rappresentare un limite”, conclude l’esperto.

Il messaggio è chiaro: riscoprire gli alimenti tradizionali e quelli caratterizzanti l’identità alimentare italiana. La pasta, innanzitutto, e il pane. Ma anche il riso e i cereali. E poi i prodotti della terra tipici della Dieta Mediterranea: i legumi, le verdure e gli ortaggi, il pesce azzurro. Tra i grassi è meglio preferire quelli vegetali come l’olio extravergine di oliva. E la frutta. Le proteine oltre a venire dalla carne possono essere apportare anche con le uova, per troppi decenni demonizzate e, ovviamente, dal pesce.

nutrimi pastanutrimi leguminutrimi olio extravergine di oliva

Alimentazione tradizionale significa anche recuperare i piatti più classici come la pasta al pomodoro, quella con i legumi (fagioli, piselli, ceci, lenticchie e fave) o gli ortaggi, come le patate o i cavoli. E ancora verdure lesse o in insalata, come zucchinecarotefinocchibroccoli.

nutrimi - pasta al pomodoronutrimi - frutta e verduranutrimi patate

Incoraggiare il consumo di prodotti e alimenti della tradizione significa anche sostenere le filiere corte e dunque consumo responsabile e sostenibile, un altro tema forte emerso dagli esperti riuniti a Milano.

 

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