Maggio è l’ultimo mese in cui è possibile gustare il piacevole sapore dei finocchi. Poi bisognerà aspettare l’autunno per trovarli nuovamente freschi e saporiti.
È infatti un prodotto che sopporta bene le basse temperature invernali. Originario del Medio Oriente è arrivato nel Mediterraneo nel tardo Medioevo dove ha trovato clima e terreni perfetti per il suo sviluppo e la sua diffusione. In Italia si coltiva principalmente nelle zone centrali e meridionali dello Stivale.
È una pianta dalle riconosciute proprietà antiossidanti, depurative e digestive, al termine di pasti particolarmente pesanti si consiglia infatti di consumare una calda tisana di finocchio. Già gli antichi egizi ne conoscevano le qualità e lo utilizzavano proprio come digestivo. In India invece veniva utilizzato per produrre filtri afrodisiaci e contro i morsi del serpente.
Il termine infinocchiare, che si utilizza con il significato di prendere in giro qualcuno, è strettamente legato a questo ortaggio. I finocchi infatti hanno il potere di alterare la funzionalità delle papille gustative e dopo averli mangiato, tutto sembra più buono e più dolce. Per questo un tempo gli osti che non brillavano per onestà erano soliti offrire spicchi di finocchio in pinzimonio agli avventori del proprio locale prima di dare loro del vino scadente o addirittura diventato aceto in modo da mitigarne il gusto e ingannare così il proprio cliente.
In cucina è un ingrediente molto versatile, ottimo da consumare crudo in pinzimonio o in insalata, la tradizione siciliana ad esempio li serve con arance e olive nere. Squisito anche cotto al vapore, bollito o anche al forno. Unito ad altri ingredienti, può diventare un ottimo piatto e uscire così dalla sua solita categoria di contorno, ad esempio questo Crumble di bresaola Snello e finocchi, una ricetta saporita e originale perfetta quando si vuole servire un piatto nutriente e semplice da preparare, l’ideale per un picnic o una gita fuori porta.