Caffè, cioccolato, limone, noci, liquirizia: sono tanti e diversi i sapori che possono essere racchiusi in un liquore, un piccolo momento di piacere che acquista più gusto se sorseggiato in buona compagnia. Sono numerosi gli italiani che preparano il liquore nella propria cucina e amano offrire agli ospiti un prodotto realizzato con le loro mani, con ingredienti e aromi naturali.

Nel nostro Paese ogni regione ha i suoi liquori tipici, ancora oggi realizzati “artigianalmente” da molte famiglie; fare il liquore in casa è una tradizione che si tramanda di madre in figlia per generazioni, ogni nucleo familiare possiede ricette proprie e spesso uniche tanto che, pure nel medesimo territorio, è difficile trovare due versioni identiche della stessa bevanda. Ci poi i nuovi appassionati dei fornelli, che spesso si rivolgono al web per recuperare tradizioni del passato e – come accade già per la pizza, il pane e le conserve – si rilassano tra le mura di casa preparando deliziosi infusi da gustare con gli amici.

Il liquore è una soluzione di alcol, zucchero, acqua e, a seconda delle preferenze, l’ingrediente che lo caratterizza, con una gradazione alcolica compresa generalmente tra i 15° e i 40°, ottenuto per macerazione o infusione di sostanze aromatiche. Non va confuso con i distillati, che hanno una gradazione molto più elevata – tra i 30° e gli 86° – e sono ricavati da un procedimento particolare – la distillazione di sostanze vegetali fermentate, come frutta o cereali –, che non può essere riprodotto nell’ambiente domestico.

I liquori più diffusi…

Parlando di liquori fatti in casa non si può non pensare al limoncello: il celebre liquore campano, prodotto con i limoni di Sorrento e della Costa d’Amalfi – entrambi IGP –, è anche quello più realizzato dagli italiani. Prepararlo è semplice: basta far macerare le bucce di dieci limoni in 750 ml di alcol per un mese; trascorso tale periodo, si porta a ebollizione un litro e mezzo d’acqua con 1 kilo e 200 grammi di zucchero e si unisce poi lo sciroppo ottenuto all’infuso di scorze di limone, aggiungendo ancora 250 ml di alcol. Prima di essere filtrato, il limoncello va fatto riposare al buio ancora per quaranta giorni. Pur non avendo a propria disposizione i profumatissimi limoni sorrentini e amalfitani, è importante che gli agrumi scelti non siano stati trattati con fertilizzanti chimici.

Tra i liquori più diffusi troviamo poi il fragolino, quello alla liquirizia – che può essere realizzato sia con la polvere che con la liquirizia in pezzi, purché sia pura – e al caffè.

…e quelli di una volta

Vanta un’antica storia il nocino, che si prepara con le noci raccolte il 24 giugno, festa di San Giovanni Battista, ancora acerbe e perciò di colore verde; esistono almeno due versioni di questa ricetta, che si differenziano tra loro per i tempi di macerazione – 40 o 60 giorni – e il luogo – al sole o al buio – in cui far riposare l’infuso di noci, alcol ed aromi, come chiodi di garofano, scorze di limone, cannella.

Dalla Sardegna proviene il mirto, preparato con le bacche mature di questa pianta tipica dell’isola; caratteristico della Sicilia, dove è presente sin dal Cinquecento, è invece il rosolio, un delicato infuso di alcol, zucchero e petali di rosa, diffuso anche in Piemonte e in Campania.

 

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