Reso famoso nel mondo per l’associazione con il classico biscotto natalizio diffuso negli Stati Uniti e in Inghilterra, lo zenzero è sempre più impiegato in cucina, nella preparazione di primi, secondi e contorni, e sta conquistando le tavole europee, dove fino a poco tempo fa – tranne che nei paesi nordici – era poco utilizzato. Oggi non è difficile trovare pollo o polpette allo zenzero nei menù di ristoranti e gastronomie, anche gourmet.
Ha l’aspetto di un tubero, ma è una spezia dal gusto molto piccante e aromatico, con un fresco profumo di agrumi e citronella. In commercio si trova sia fresco – da grattugiare – che in polvere. Quest’ultimo, che si ricava essiccando e macinando la radice, è disponibile ormai in tutti i supermercati, nello scaffale delle spezie: ha un sapore meno intenso rispetto alla radice fresca, pur mantenendo inalterate le proprietà nutritive. Più difficile da reperire quello fresco, venduto dai negozi di ortofrutta particolarmente forniti.
In cucina entrambi possono essere utilizzati a tutto pasto: nel risotto, oppure al posto del peperoncino per una versione ‘inedita’ degli spaghetti – o altri formati di pasta, per esempio le penne o le farfalle – aglio e olio; per dare sapore agli spiedini di carne mista (pollo, maiale, coniglio) grigliati e al forno o ai bocconcini di pollo, come fanno da sempre in Oriente, facendo soffriggere la radice a striscioline con un po’ d’olio e cipolla prima di aggiungere la carne; per rendere più sfiziosi asparagi, zucchine, carote e altri ortaggi saltati in padella.
Da provare anche le chips, croccanti sfogliatine di zenzero fresco fritte in olio di semi, ideali per un aperitivo diverso dal solito, o i raffinati abbinamenti con il pesce. In Cina, ad esempio, a fettine viene posizionato all’interno di piccole fessure ricavate nel pesce intero (branzino o dentice), cotto al vapore; è perfetto anche per preparare una salsa forte (con salsa di soia, aglio, olio extravergine e succo di limone) che accompagna salmone, tonno, pesce spada alla griglia, gamberi o orata al cartoccio. In India lo zenzero secco, assieme al peperoncino, alla curcuma, al pepe, al coriandolo e ai chiodi di garofano è tra i componenti dell’esplosivo curry, utilizzato per rendere piccanti stufati, piatti di carne o di riso e verdure saltate.
Viene impiegato, poi, per dare un tocco piccante ai dessert, dai biscotti – quelli con zenzero e cannella sono una specialità dell’Inghilterra e del Nord Europa –, al ciambellone fino alle crostate con le confetture di agrumi. Buonissimo lo zenzero caramellato con zucchero di canna, che impreziosisce macedonie, bibite, dolci al cucchiaio e gelati.
Tra le ricette più famose che hanno come protagonista questa spezia c’è infine il Ginger ale, una bevanda frizzante a base di estratto di zenzero, molto amata negli Stati Uniti e nei Paesi anglosassoni. Dal sapore meno intenso è il nostro ‘ginger rosso’, immancabile nell’aperitivo, che viene aromatizzato con succo di arancia.
Un antinfiammatorio naturale
Un antinfiammatorio naturale
L’ayurveda, la medicina tradizionale indiana, attribuisce da sempre allo zenzero straordinarie virtù curative. Il merito è del gingerolo – la sostanza che gli conferisce il caratteristico sapore – dotato di importanti proprietà antinfiammatorie, che si rivelano benefiche nel caso di artrite e dolori alle ossa e per contrastare gastrite, acidità e bruciore allo stomaco.
In questa preziosa spezia sono racchiuse oltre 300 proprietà benefiche per l’organismo, tra cui sali minerali come calcio, potassio, ferro e magnesio, vitamine (C, K e del gruppo B) e numerosi amminoacidi, come il triptofano, che ha effetti rilassanti e favorisce il buon sonno, e la lisina, che facilita la digestione. La tisana di zenzero – che si prepara mettendo in infusione un pezzetto di radice fresca intera o grattugiata – oltre a svolgere un’azione disintossicante e depurativa, grazie all’elevato contenuto di oli essenziali è molto utile per curare raffreddori, tosse e malanni stagionali.
Già conosciuto nell’antica Roma
Già conosciuto nell’antica Roma
Lo zenzero in Europa è presente da tempi lontanissimi. Originaria dell’Estremo Oriente, dove viene coltivata da oltre 3000 anni, la pianta dello Zingiber officinalis – dal greco zinghíber, “a forma di corno” – era già conosciuta nell’antica Roma, tanto che Apicio nel De re coquinaria (I secolo d.C.) consigliava di utilizzarla per preparare una salsa con cui condire la carne. Nel Medioevo era diffusissima sulle tavole europee e a partire dal 1500 la sua coltivazione fu introdotta dagli Spagnoli nelle aree equatoriali dell’America. Oggi i principali produttori restano la Cina e l’India, ma lo zenzero è coltivato in diversi Paesi a clima tropicale, come il Brasile, il Messico, il Perù e nel continente africano.