’U piscispata agghiotta (“Pesce spada alla ghiotta”), è una delle ricette tradizionali regionali più famose che si contendono due regioni – e due città in particolare –, la Calabria con il suo capoluogo Reggio e la Sicilia con Messina, divise dallo Stretto, che è anche quella zona di mare dove la raccolta dello spada è una pratica che si tramanda da padre in figlio da tempi lontanissimi. Va cucinato con la ventresca, la parte della pancia più grassa e tenera, utilizzata pure per le “braciole” (involtini), condite con lo stesso profumato intingolo.
È una specialità estiva saporita ma leggera, da gustare come secondo o piatto unico, accompagnato da un’insalata, da un buon pane casereccio con cui fare la “scarpetta” – ad esempio la muffoletta siciliana, soffice e spugnosa, o la grossa pagnotta gobba calabrese, che si mantiene morbida per due settimane – e da un bicchiere di Cirò bianco, vino crotonese secco e vivace, o di Salaparuta, un bianco delicato ed elegante prodotto nella provincia di Trapani.