shutterstock_194786453Gli italiani stanno cambiando gusti, si registra infatti un calo del 3% sull’acquisto della pasta comune, a fronte di una crescita invece sull’acquisto di tipi di paste per le quali vengono utilizzati grani 100% italiani, pasta integrale e pasta senza glutine, per la quale si registra un vero e proprio boom di vendite. Un rialzo da record si registra per le paste preparate con grani antichi. In particolare trova grande fortuna in questi  anni il grano Senatore Cappelli. Un grano dalle affascinanti origini.

shutterstock_543243769Siamo nel 1906 quando il marchese Cappelli decide di adibire alla coltivazione sperimentale uno dei suoi numerosi poderi e lo affida a Nazareno Strampelli che, con i suoi esperimenti, riuscì a ottenere una qualità di grano più resistente e produttiva, con il conseguente aumento del ricavato dei raccolti.shutterstock_433608319 Strampelli non brevettò mai i frutti del suo studio, grazie ai quali si sarebbe arricchito tantissimo, e rifiutò anche i privilegi che Mussolini gli aveva offerto, ma dedicò il grano al marchese che gli diede fiducia e gli affidò il campo dandogli la possibilità di operare i suoi esperimenti.

Un tipo di grano che, come si diceva, negli ultimi anni sta riscuotendo grande successo con una produzione che ha raggiunto 2,5 milioni di chili nel 2017, quasi il doppio rispetto all’anno precedente.

shutterstock_155677247Secondo quanto emerge da un’indagine Doxa per Aidepi, inoltre, la pasta rimane comunque l’alimento preferito dal 46% degli italiani che la consumano quotidianamente e che sembra la acquistino ponendo maggiore attenzione agli ingredienti di cui è composta e le origini del grano utilizzato, dimostrando interesse e curiosità verso prodotti speciali. Un importante cambio di abitudini che sta rivoluzionando il mercato della pasta.

 

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