CantinaVigneti della TusciaTuscia viterbese

Due domeniche per immergersi nell’accogliente atmosfera della Tuscia, tra vini, arte e sapori autentici. Il 29 novembre e il 6 dicembre torna “Orte in cantina”, un suggestivo percorso che si snoda le cantine e i monumenti della cittadina in provincia di Viterbo. Un appuntamento dedicato agli amanti del buon vino e a quanti vogliano concedersi una breve vacanza tra i caratteristici borghi della Valle del Tevere, per conoscere questo affascinante angolo della nostra Penisola. La manifestazione, quest’anno alla nona edizione, è organizzata dall’Associazione Culturale “The Grove” in collaborazione con la Pro Loco e il Comune di Orte e l’Associazione Romana Sommelier.

 

L'itinerario e i vini

Vino rossoOrte in cantina è un itinerario che attraversa il centro storico della cittadina etrusca e conduce i visitatori – muniti di mappa e calice da degustazione – nelle numerose imprese vinicole del territorio. Come l’Azienda Biologica “Ciucci”, che sorge dal 1910 su un terreno di oltre 400 ettari, dove nasce il “Donna Walda”, un bianco elegante e avvolgente, con una fresca vena di acidità. O la Cantina “Cincinnato”, una cooperativa formata da 255 famiglie del borgo di Cori, che da oltre sessant’anni producono il Cori Bianco e il Cori Rosso DOC: il primo, fruttato e armonico, è ideale per accompagnare piatti di verdura e di pesce; il secondo, asciutto e dall’aroma persistente, si abbina invece a zuppe di verdure e pietanze di carne. E ancora, “Le Lase”, una realtà giovane, nata quasi per caso nel 2004 da un’idea delle quattro sorelle Ceccarelli, che avevano acquistato un casale di campagna a Orte per le vacanze e poi, spinte dall’amore per il vino ereditato dal padre, l’hanno trasformato in un’azienda viticola: tra i frutti del loro lavoro c’è il “Terra”, un rosso secco e raffinato, che si abbina alle carni alla griglia, agli arrosti, ai formaggi a media stagionatura.

Lungo il tragitto sono previste soste nei principali monumenti di Orte: dalla Cattedrale di Santa Maria Assunta, distrutta e ricostruita nel Settecento, alla Chiesa di San Pietro, edificata nel XV secolo a ridosso della Rocca (ormai non più esistente) che difendeva la città, al Museo Archeologico, che conserva i resti della civiltà etrusca e romana. Il percorso termina a Piazza della Libertà, tra cartocci di caldarroste fumanti e giochi di strada. Informazioni dettagliate dell’evento sono disponibili sul sito dell’Associazione The Grove.

 

I sapori della Tuscia

AcquacottaPignattacciaPangiallo romano

Racchiusa tra l’alto Lazio, l’Umbria e la Toscana, la Tuscia è una terra in cui si incontrano i sapori semplici e genuini delle tre regioni. Gli ingredienti principali della cucina viterbese sono i prodotti della terra, la cicoria e le altre erbe di campo, come la borragine e gli strigoli, i legumi, i carciofi, l’Olio Extravergine (a marchio DOP), dal sapore fruttato e dal piacevole retrogusto amaro, la pasta fresca, la carne e il pesce d’acqua dolce del Lago di Bolsena, con cui si prepara una zuppa chiamata “Sbroscia”.

Tra i piatti più famosi ci sono l’Acquacotta, la minestra povera di pane raffermo, uova ed erbe selvatiche, che qui viene impreziosita e resa più sostanziosa dal baccalà, e “Giubba e calzoni”, una corroborante zuppa invernale a base di carciofi, patate e carne d’agnello. E ancora, la pasta lavorata a mano dalle mani esperte delle massaie, come i lombrichelli, grossi spaghetti di acqua e farina conditi con il ragù di carne, il fieno di Canepina, una sottilissima pasta lunga simile ai capellini, diffusa nel borgo da cui prende il nome, fino alle pappardelle al sugo di lepre, di funghi o di cinghiale, ereditate dalla vicina Umbria. Tra le pietanze di carne da assaggiare la Pignattaccia, uno stufato umile fatto con ritagli e interiora di bovino e suino. E poi i contorni come la cicoria strascinata in padella e le specialità rubate dalle cucine dei contadini, come le frittelle e le frittate con le erbe selvatiche.

E per finire i dolci: i classici tozzetti, biscottini con le nocciole dei Monti Cimini, e le ciambelline al vino, a cui nel periodo natalizio si aggiungono il prelibato pangiallo romano con la frutta secca, i canditi, il miele e il cioccolato, e il pane del vescovo, un dolce da forno impastato con farina, uova, cioccolato, fichi, noci e uvetta.

La Terra degli Etruschi

Tuscia era il nome che i latini diedero alla “Terra degli Etruschi”, corrispondente all’attuale provincia di Viterbo, dove la presenza dell’antico popolo è ancora visibile nei resti delle necropoli di Tarquinia, Tuscania e Sutri. Orte, Capodimonte, Bolsena, Torre Alfina, Acquapendente, la stessa Viterbo e le altre cittadine che la compongono conservano tutt’ora l’aspetto di piccoli borghi medievali, facendo della Tuscia un territorio ricco di fascino e quasi fuori dal tempo.

La zona, ricca di parchi, laghi, boschi e riserve protette, rappresenta anche la meta prediletta di quanti amano le vacanze nella natura, offrendo la possibilità di dedicarsi a varie attività sportive nel verde, come equitazione, trekking e mountain bike. Da non perdere una passeggiata alla Riserva del Lamone, alle porte del comune di Farnese, con una fitta vegetazione che si estende su una superficie di 2300 ettari, e al Lago di Bolsena, il più grande lago europeo di origine vulcanica.

 

Iscriviti alla newsletter
per rimanere sempre aggiornato
sul mondo di Rovagnati