Una ricerca di qualche anno fa diceva che oltre il 70% dei bambini non aveva mai visto una gallina o un maiale, se non in tv. Da alcuni anni la tendenza è stata invertita grazie alle fattorie didattiche, “luoghi dove poter scoprire come nascono i prodotti alimentari, come vivono gli animali e quali sono i mestieri della campagna”. E così nella Fattoria San Lorenzo di Montecastrilli (Terni), immersa nel verde delle colline umbre, si assiste alla produzione dell’olio; nell’Agriturismo Fattoria Biò di Camigliatello Silano, nella campagna cosentina, si mungono le capre e si assaggiano i formaggi appena fatti; ancora, nell’Agriturimo I due ghiri di Calice al Cornoviglio (La Spezia), si osservano gli animali da cortile (galli, galline, pulcini, tacchini, faraone, oche, anatre, pecore) nel loro ambiente, si mettono le mani in pasta realizzando le tagliatelle e si passeggia a piedi nudi nell’erba. Ma nelle fattorie didattiche si impara anche a riconoscere frutta e verdura di stagione, a fare il pane, a rispettare la natura e i suoi ritmi.
Nate il secolo scorso nei Paesi Scandinavi, le prime esperienze italiane muovono i passi alla fine degli anni ’90 in Emilia-Romagna quando, nel 1997, la cooperativa cesenate Alimos istituisce la “Rete delle Fattorie Didattiche Romagnole”. Il boom è, però, degli ultimi tre anni. Oggi sono oltre 2.500 quelle accreditate dalle Regioni, di cui ben 243 in Piemonte, che vanta il numero più elevato, seguito da Veneto (228) e Lombardia (190). Aprono le porte agli studenti di qualsiasi età – dalla scuola dell’infanzia fino alle superiori – per sensibilizzarli all’importanza di un’alimentazione consapevole.
Le fattorie didattiche saranno una delle principali attività di Expo 2015 rivolte a bambini e adolescenti. Nel grande evento di Milano cascine, aziende agricole e agriturismi dedicati ai piccoli avranno un’area tutta per loro, grazie alla collaborazione tra l’Assessorato all’Agricoltura della Regione Lombardia ed Edufactory, associazione che promuove progetti formativi e creativi per i bambini, in collaborazione con le famiglie. Il padiglione sarà uno spazio interattivo con laboratori e istallazioni virtuali incentrate attorno a quattro elementi – aria, acqua, terra e gusto –, per avvicinare i bimbi a tematiche come la valorizzazione del territorio e la sostenibilità.
Uno strumento contro l’obesità infantile
Uno strumento contro l’obesità infantile
Con l’arrivo del mese di marzo e delle temperature meno fredde, queste piccole oasi alle porte delle città si riempiono di scolaresche – soprattutto degli alunni della scuola dell’infanzia e primaria – e, nel weekend, di famiglie, desiderose di entrare in contatto per qualche ora con ambienti rurali e incontaminati. Si sente in maniera sempre più forte l’esigenza di un ritorno alla terra, a stili di vita meno frenetici, al consumo di cibi sani e dal gusto ‘autentico’.
Ma il boom delle fattorie didattiche non indica soltanto la voglia di trascorrere una giornata in un luogo ‘bucolico’: aziende agricole e agriturismi sono visti come un valido strumento di educazione alimentare, contro il preoccupante dilagare dell’obesità infantile nel nostro Paese. Attraverso una lezione in campagna, infatti, i bambini osservano da vicino il lavoro di contadini e agricoltori, capiscono in che modo frutta e ortaggi, dall’orto, arrivano nel mercato sotto casa, toccano con mano la fatica che sta dietro la produzione del cibo che consumiamo ogni giorno.
E assaggiano, sentendo la differenza tra il fast food e gli alimenti, che, invece, nascono in queste strutture, con metodi artigianali e procedimenti lunghi. Nella Tenuta Venezia di Castelvetrano, in provincia di Trapani, ad esempio, ai giovanissimi ospiti viene offerto il pregiato pane nero tipico del borgo siciliano, con la marmellata di agrumi fatta con le arance raccolte direttamente dagli agrumeti del podere, mentre nell’Agriturismo San Basilio di Preolella (Salerno), i piccoli mangiano il miele e i prelibati formaggi cilentani.