Ebbene sì, abbiamo rivisitato il più classico dei proverbi di Natale per anticipare il tema del nostro articolo di questo fine 2022. Il periodo di Natale è custode delle tradizioni famigliari e la cucina diventa il teatro perfetto per dare spazio alle ricette dei nonni, dei parenti e delle nostre radici.

Ecco allora una carrellata dei cinque dolci delle Feste che attraversano lo Stivale.

1.     Panettone (Lombardia)

panettone artigianale

Forse siamo campanilisti iniziando con “il” dolce per eccellenza di Milano e della Lombardia, anche se negli ultimi anni i pasticcieri che si sono specializzati in questa leccornia sono sparsi in tutto il Paese, sdoganando un po’ la paternità lombarda. La leggenda narra che sia un dolce sbagliato, ovvero nato per caso: il cuoco degli Sforza aveva infatti carbonizzato il dolce prescelto e ricorse quindi all’aiuto del garzone Toni che, utilizzando un poco di lievito madre che aveva per la sua famiglia e una manciata di altri ingredienti, creò questo dolce che venne infatti chiamato Pan de Toni da cui, con il passare degli anni, ha origine il ben più famoso Panettone.

2.    Tronchetto di Natale

trinchetto di Natale

Se il dolce lombardo nasce con ingredienti poveri, il Tronchetto di Natale piemontese (che vanta illustri parenti francesi) si presenta da subito come un’esplosione di profumi e sapori ricchi e definiti. Gli ingredienti sono raffinati e festosi, a partire dai marron glacés e dal brandy per finire con la panna montata, immediato sinonimo di cerimonie, feste e allegria. Il Tronchetto è per l’appunto un dolce in cui il cioccolato si sposa con l’impasto, la panna e i marron glacés; la forma è un omaggio alla tradizione beneaugurale di lanciare un ramo di legno nel camino per salutare serenamente l’anno vecchio e celebrare il nuovo inizio.

2.    Pandoro

Da sempre oggetto della storica diatriba con il cugino milanese, il Pandoro di Verona ha addirittura una data di nascita, ovvero il 14 ottobre 1884. In quel giorno, infatti, il dolce natalizio veneto è stato – per così dire – brevettato dal pasticcere Domenico Melegatti. Oltre alla ricetta, il Pandoro è famoso anche per la sua forma conica con la cima rappresentante una stella a otto punte. Anche in questo caso non siamo di fronte alla casualità, ma a una scelta precisa: Domenico Melegatti, infatti, si rivolse a un artista molto famoso all’epoca, Angelo dall’Oca Bianca, chiedendo il suo aiuto nella creazione di un dolce natalizio unico e inconfondibile.

Ma ne siamo sicuri: al di là delle storie e leggende che ruotano attorno a questa leccornia, la cosa che da sempre rende il Pandoro

4.    Torrone (Sicilia)

torrone sicilianoIl Torrone è un’altra sfiziosità che ci fa tornare bambini: tutti noi abbiamo un ricordo di questo dolce che si appiccica un po’ alle dita, rendendo il tutto ancor più godurioso. Nasce in Sicilia, e gliingredienti che lo compongono rappresentano un chiaro richiamo a questa terra così ricca di profumi e sapori.

Il Torrone è un gustosissimo croccante di mandorle che prende anche il nome di cubaita; contrariamente a quanto si può pensare, non era un dolce destinato alle tavole aristocratiche. Era invece venduto per strada – antenato dello street food, potremmo dire – da venditori chiamati turrunara che sui loro banchetti offrivano a poco dolci a base di canditi, miele e frutta secca.
Una delizia alla portata di tutti.

5.    Cartellate (Puglia)

cartellate pugliesiLa “Top five” di dolci regionali dedicati alle feste e al Natale in particolare si chiude con le Cartellate pugliesi, dolcetti davvero scenografici a base di farina, vino bianco e olio. La pasta sottile viene trasformata in piccole rose che vengono prima fritte e poi decorate con il miele. Diverse sono le versioni che spiegano la particolare forma floreale: possono simboleggiare la corona di spine della crocifissione o, molto più probabilmente, l’aureola o le coperte nella culla di Gesù Bambino.

Ci siamo divertiti a spulciare tra alcune ricette tradizionali del nostro Paese pensate per le festività di fine anno ma, ne siamo sicuri, ce ne sono decine – anzi centinaia – nascoste nei cassetti e nei ricettari delle nostre case. Auguri!

 

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