Nato tra Austria e Germania, è uno dei dolci più diffusi e apprezzati d’Europa. Ma lo strudel non può essere considerato un semplice dessert: la sfoglia sottile e leggera, unita al goloso ripieno di mele, uvetta, pinoli tostati e pangrattato leggermente abbrustolito nel burro, lo rendono un vero comfort food da assaporare in qualsiasi momento della giornata, per regalarsi un piccolo e ‘rassicurante’ momento di piacere. Il merito è soprattutto della cannella, che dona alla farcitura un profumo inebriante e avvolgente, un vero balsamo per l’olfatto e l’umore!
In Italia lo strudel è il dolce altoatesino per eccellenza. Nelle pasticcerie, nelle panetterie e nei rifugi del Trentino fa la sua comparsa a settembre, con l’inizio della raccolta mele renette – le più indicate per la farcia –, una varietà che si caratterizza per la buccia color ruggine, la polpa chiara, morbida e consistente e il sapore aromatico. Sulle Dolomiti, dove viene preparato esclusivamente con gli ingredienti locali – mele e burro di montagna –, è sempre il momento di gustarlo, tiepido o caldo: a colazione, con il latte o il cappuccino, a merenda, con una tazza di tè o un succo di mela, e dopocena, per ritemprarsi dalle fatiche quotidiane, accompagnandolo con una spruzzata di panna montata, una pallina di gelato alla crema, una cioccolata fumante o ancora – per i palati più esigenti –, con un bicchiere di Moscato Giallo Passito, un pregiato vino dell’Alto Adige dal gradevole aroma di albicocca e vaniglia. Tra Bolzano e Trento il successo di questo dolce è tale che i produttori ne sfornano ben 85mila kg l’anno.