Passeggiare nel verde dei colli marchigiani, immersi tra campagne e vigneti, e ritemprarsi dalla fatica assaggiando le specialità della cucina regionale. È pensata per gli amanti delle lunghe camminate e della buona tavola “Magnalonga Picena”, una cena itinerante alla scoperta di uno degli angoli più belli delle Marche, dei suoi paesaggi e dei piatti tipici preparati dagli chef locali. Un itinerario da ‘assaporare’ lentamente, percorrendo il tragitto lungo 8 chilometri, che si snoda tra i casali e le masserie della zona.
Organizzata dall’associazione Picenum Tour, l’iniziativa è in programma domenica 26 luglio: la partenza è nel primo pomeriggio dalla Piazza del Popolo di Offida – il delizioso borgo medievale della provincia di Ascoli dove viene coltivato l’omonimo vitigno – e il cammino prevede soste nelle aziende agricole di Borgo Miriam, Contrada Ciafone e Contrada Santa Maria in Carro, tra i comuni di Offida e Ripatransone.
Otto tappe tra fricandò, ciauscolo e olive ascolane
Otto tappe tra fricandò, ciauscolo e olive ascolane
Otto le tappe della Magnalonga Picena, ciascuna delle quali dedicata a una particolare eccellenza gastronomica marchigiana, accompagnata dai vini bianchi e rossi ricavati dalle uve dell’Offida DOCG. La passeggiata prende il via dall’azienda agricola Ciù Ciù di Offida, con il fricandò – uno stufato di verdure estive a base di peperoni, patate, zucchine, melanzane, pomodori maturi e cipolle – di Daniele Citeroni Maurizi, chef dell’Osteria Ophis di Offida, e un calice di Merlettaie Brut, vino spumante Brut della varietà “Pecorino”, dal sapore secco e gradevole.
Tra le tappe più golose quella alla Tenuta Cocci Grifoni per assaggiare i rinomati salumi marchigiani: il Salame di Fabriano, prodotto dalla metà dell’Ottocento in provincia di Ancona, con le carni della coscia di maiale tagliate a punta di coltello e condite con sale e pepe; il Ciauscolo IGP, il caratteristico salame spalmabile ricavato da tagli suini selezionati (pancetta, spalla, rifilature di prosciutto e di lonza), superbo sul pane caldo; il lonzino, che a differenza della lonza classica presenta le parti magre e grasse compatte e non divise. Non può mancare, presso l’Azienda Poderi Capecci di San Savino, il classico fritto misto marchigiano – olive ascolane e verdure pastellate – cucinato dallo chef Lamberto Langiotti del Borgo Antico di Grottammare, che lo proporrà insieme alla Passerina, un bianco dai riflessi dorati, o di Rosso Piceno Superiore DOP, sapido e asciutto. E ancora il pollo “alla ‘ncip ‘nciap” – cotto in casseruola con lardo, olio, vino bianco e poco pomodoro fresco –, un secondo tipico delle Marche che deve il nome al suono del coltello sul tagliere mentre si taglia la carne a pezzi, preparato da Sabrina Tuzi, chef della Degusteria del Gigante di San Benedetto del Tronto.
E per quanti si lasciano tentare dall’idea di questa passeggiata del buongusto ma temono che otto km siano troppi da percorrere a piedi, l’alternativa è la Magnacorta – anch’essa prevista per il 26 luglio con partenza da Piazza del Popolo alle 16.00 – di 3 chilometri e mezzo. Oltre ai salumi, ai formaggi e al fritto misto, tra le specialità più prelibate del percorso breve figurano gli spaghetti con alici e tartufo estivo dei Monti Sibillini, realizzati dallo Chef Aurelio Damiani della Trattoria Damiani e Rossi di Porto San Giorgio, e il brodetto, la ricchissima zuppa di pesce anconetana fatta con seppie, triglie, sogliole, palombo, rospo, pannocchie, scorfano, merluzzo, calamari, razze, gallinelle, San Pietro, granchi, vongole e cozze.
Offida
Offida
Fondata dai Pelasgi e abitata dai Piceni fino ai III secolo a.C., oggi Offida conserva l’aspetto di una cittadina medievale: tra il X e il XIV secolo, quando visse la sua età più prospera, furono edificati infatti gran parte degli edifici che la caratterizzano tuttora, come la Chiesa di Santa Maria della Rocca (1330), un’imponente costruzione in stile romanico-gotico costruita su tre dirupi, che domina le due vallate sottostanti. Nella Chiesa di Sant’Agostino si conservano, invece, i resti del Miracolo Eucaristico avvenuto a Lanciano nel 1273. Il borgo è rinomato poi per il merletto a tombolo, un’antica arte che le donne offidane portano avanti da quasi seicento anni, e a cui è dedicato un museo all’interno dell’ottocentesco Palazzo De Castallotti-Pignatelli.
Il soggiorno a Offida è anche l’occasione per spostarsi a San Benedetto del Tronto, apprezzata località balneare che si affaccia sull’Adriatico, o ad Acquasanta, sede delle terme, meta ideale per chi vuole concedersi una vacanza all’insegna del relax e del benessere.