


Otto le tappe della Magnalonga Picena, ciascuna delle quali dedicata a una particolare eccellenza gastronomica marchigiana, accompagnata dai vini bianchi e rossi ricavati dalle uve dell’Offida DOCG. La passeggiata prende il via dall’azienda agricola Ciù Ciù di Offida, con il fricandò – uno stufato di verdure estive a base di peperoni, patate, zucchine, melanzane, pomodori maturi e cipolle – di Daniele Citeroni Maurizi, chef dell’Osteria Ophis di Offida, e un calice di Merlettaie Brut, vino spumante Brut della varietà “Pecorino”, dal sapore secco e gradevole.
Tra le tappe più golose quella alla Tenuta Cocci Grifoni per assaggiare i rinomati salumi marchigiani: il Salame di Fabriano, prodotto dalla metà dell’Ottocento in provincia di Ancona, con le carni della coscia di maiale tagliate a punta di coltello e condite con sale e pepe; il Ciauscolo IGP, il caratteristico salame spalmabile ricavato da tagli suini selezionati (pancetta, spalla, rifilature di prosciutto e di lonza), superbo sul pane caldo; il lonzino, che a differenza della lonza classica presenta le parti magre e grasse compatte e non divise. Non può mancare, presso l’Azienda Poderi Capecci di San Savino, il classico fritto misto marchigiano – olive ascolane e verdure pastellate – cucinato dallo chef Lamberto Langiotti del Borgo Antico di Grottammare, che lo proporrà insieme alla Passerina, un bianco dai riflessi dorati, o di Rosso Piceno Superiore DOP, sapido e asciutto. E ancora il pollo “alla ‘ncip ‘nciap” – cotto in casseruola con lardo, olio, vino bianco e poco pomodoro fresco –, un secondo tipico delle Marche che deve il nome al suono del coltello sul tagliere mentre si taglia la carne a pezzi, preparato da Sabrina Tuzi, chef della Degusteria del Gigante di San Benedetto del Tronto.
E per quanti si lasciano tentare dall’idea di questa passeggiata del buongusto ma temono che otto km siano troppi da percorrere a piedi, l’alternativa è la Magnacorta – anch’essa prevista per il 26 luglio con partenza da Piazza del Popolo alle 16.00 – di 3 chilometri e mezzo. Oltre ai salumi, ai formaggi e al fritto misto, tra le specialità più prelibate del percorso breve figurano gli spaghetti con alici e tartufo estivo dei Monti Sibillini, realizzati dallo Chef Aurelio Damiani della Trattoria Damiani e Rossi di Porto San Giorgio, e il brodetto, la ricchissima zuppa di pesce anconetana fatta con seppie, triglie, sogliole, palombo, rospo, pannocchie, scorfano, merluzzo, calamari, razze, gallinelle, San Pietro, granchi, vongole e cozze.