“Appena si parla di uovo sorgono mille problemi. Sono migliori le uova chiare o quelle scurette? Quelle grandi o quelle piccole? Quelle col tuorlo giallo o quelle che lo hanno arancione? Tuorlo o torlo?”. “L’uovo oggi è il nutrimento più a buon mercato”.
– Aldo Buzzi
Non ha dubbi lo scrittore e sceneggiatore Aldo Buzzi che all’uovo ha dedicato un delizioso libretto “L’uovo alla kok”, ancora oggi di grande attualità (Adelphi, pubblicato nel 1979 e poi ristampato nel 2002). In questo libro Buzzi presenta la cucina, in un modo nuovo, diverso, con riferimenti alla letteratura, alla poesia, all’arte ripercorrendo in modo molto originale “Ricette, curiosità, segreti di alta e bassa cucina” – come amava definirla lui stesso e come ha voluto si scrivesse nella seconda pagina del libro – “dall’insalata all’acqua, alla pastina in brodo della pensione, da Apicio a Michel Guerard, da Alexandre Dumas a Carlo Emilio Gadda, dal curato di Bregnier a San Nicolao della Flüe”.
Il capitolo “Frittata di un uovo” è un vero e proprio capolavoro. “L’uovo al tegamino è dato come esempio di cucina facile, così facile che i libri di cucina di solito non ne parlano” – afferma Buzzi “Ma anche lui ha i suoi segreti. Va cucinato a fuoco basso, va versato no direttamente dal guscio ma da una tazzina: prima il solo bianco, trattenendo il tuorlo con un cucchiaio; poi, quando il bianco comincia a rapprendersi, lo si spruzza di sale e pepe e ci si versa sopra, in mezzo, il tuorlo, che così evita il contatto, troppo diretto e bruciante, col fondo del tegamino. La cottura va terminata col coperchio, così l’uovo cuoce (quel poco) anche sopra. Quando è pronto va trasferito su un piatto caldo per evitare che il calore del padellino lo faccia cuocere troppo. Un po’ dell’olio di oliva o del burro (schiumoso) di cottura si possono aggiungere.
Nello stesso capitolo parla anche della frittata raccontando la distinzione tra la versione “alla francese”, l’omelette e quella alla tedesca, che afferma di preferire. “Se fare un uovo al tegamino è meno semplice di quel che sembra, figuriamoci una frittata, un’omelette. Personalmente amo le frittate come le fanno in Germania: con un solo uovo (più farina e latte)”.
Aldo Buzzi
Aldo Buzzi
Dopo la laurea e un avvio brillante della professione lascia l’architettura per dedicarsi al cinema dove lavora per oltre 20 anni come sceneggiatore e aiuto regista di Lattuada. Anni in cui collabora anche con Luigi Comencini. Dall’esperienza cinematografica nasce il suo primo libro, il Taccuino dell’Aiuto-regista, (Hoepli 1944) pubblicata con l’impaginazione di Bruno Munari. Redattore capo di Rizzoli a Milano Buzzi collabora con diverse riviste di cultura e letteratura italiane e internazionali tra cui la prestigiosa New York Review of Books. Con editori minori nel 1974 inizia a pubblicare anche suoi testi come “Piccolo diario americano, illustrato da Saul Steinberg (All’insegna del Pesce d’Oro, 1974); L’uovo alla kok, illustrato da Saul Steinberg (Adelphi, 1979); Andata & ritorno (All’insegna del Pesce d’Oro, 1984); Viaggio in Terra delle mosche e altri viaggi (Scheiwiller, 1987); Cechov a Sondrio. Appunti sulla Russia (Scheiwiller, 1991); Cechov a Sondrio e altri viaggi (Mondadori, 1994; Ponte alle Grazie, 2000- seconda ed.); Stecchini da denti. Appunti di vita, di gastronomia, di viaggio (Mondadori, 1995; Ponte alle Grazie, 2000- seconda ed.); La lattuga di Boston. Il successo viene dai libri della maturità: Diario di un attimo (Ponte alle Grazie, 2000); Riflessi e ombre (Adelphi, 2001); Un debole per quasi tutto (Ponte alle Grazie, 2006) e il best-seller Parliamo d’altro.