Nonostante il progetto “Fame Zero” delle Nazioni Unite che punta a uno sviluppo sostenibile e a un più equo e globale accesso al cibo entro il 2030, ancora oggi nel mondo un milione di bambini muore a causa della malnutrizione. E circa 345 milioni di individui rischiano la propria vita non potendo avere accesso a un quantitativo di cibo sufficiente per quantità e apporto nutrizionale. 

Secondo l’ultima indagine Istat, in Italia sono 5,6 milioni le persone che non hanno accesso a un’alimentazione adeguata e il numero di richieste di aiuto alimentare è tutt’ora in crescita, complice la guerra in Ucraina e le difficoltà del contesto macro economico globale.

Fondazione Banco Alimentare ONLUS, da sempre in prima linea nel promuovere il diritto al cibo, si fa ora promotrice di We Save&Care, un programma di sensibilizzazione sul valore del cibo, l’importanza della condivisione e della lotta allo spreco alimentare nella convinzione che ciascuno di noi possa fare molto.

Al progetto hanno già aderito diverse aziende italiane, come Rovagnati che dal 2018 sostiene Banco Alimentare con donazioni continuative e iniziative concrete come i suoi concorsi solidali.

La redazione di Mangiarebuono ha chiesto a Giovanni Bruno, Presidente Fondazione Banco Alimentare ONLUS, di raccontarci meglio questo nuovo impegno collettivo.

We Save&Care è una community di persone, enti, aziende. Cosa significa per voi di Banco Alimentare essere una comunità? In che modo lavorate per rafforzarla?
We Save&Care (WS&C) è una iniziativa di Banco Alimentare che nasce dalla consapevolezza che l’unione faccia la forza. La storia di questi 34 anni di attività ci dimostra come si possano raggiungere risultati e produrre importanti cambiamenti insieme. L’esperienza vissuta durante la pandemia ha ulteriormente rafforzato questa convinzione. Negli ultimi due anni, in particolare, Banco Alimentare ha potuto far fronte a un incremento di richieste di cibo, anche grazie al fondamentale supporto ricevuto da più parti: aziende storicamente fedeli, sostenitori, volontari e tanti nuovi “compagni di Banco” (come ci piace chiamarli) che ci permettono ogni giorno di realizzare il nostro lavoro quotidiano. Siamo consapevoli del fatto che le relazioni costruite in questi anni rappresentino un vero patrimonio da custodire e alimentare. Per questo abbiamo voluto che nascesse We Save&Care, una community che ha come scopo quello di essere volano di partnership, generando ulteriori prospettive di crescita progettuale, insieme.

We Save&Care è una community basata su sette principi guida, che sono anche i valori racchiusi nella mission di Banco Alimentare. Sette punti di un programma così articolati:

1.     DAI VALORE AL CIBO: il cibo è un dono e dà dignità alla persona. Compi azioni responsabili e consapevoli.

2.     GUARDATI INTORNO: riconoscere il bisogno è il primo passo per cambiare le cose.

3.     SII PROPOSITIVO: le tue azioni, anche le più piccole, possono contribuire a cambiare il mondo.

4.     DONA IL CIBO: condividilo con chi ne ha più bisogno o sostieni chi può farlo.

5.     COMBATTI LO SPRECO: non buttare il cibo ancora buono, è una risorsa e c’è chi non ne ha.

6.     FAI RETE: è dalla collaborazione che nascono le più grandi imprese.

7.     DIVENTA UN AMBASSADOR: coinvolgi chi è intorno a te, insieme faremo la differenza!

We Save&Care è una community pensata per diversi target: persone, enti, aziende, tutti accomunati dal fatto di riconoscersi nei valori proposti, di diffonderli realizzando azioni concrete. Prima tra tutte sostenendo la causa di Banco Alimentare.

La community vuole proprio essere partecipata trasversalmente dai vari stakeholder di Banco Alimentare, essere sempre più inclusiva e motore creativo di progetti, idee e relazioni. Aderire a We Save&Care per un’azienda, ad esempio, è l’opportunità per valorizzare e rendere maggiormente visibile il proprio impegno di responsabilità sociale, di sviluppo sostenibile anche all’esterno. Per questo proponiamo di entrare a far parte della community WS&C. Perché questo percorso, che per noi rappresenta una sfida, è un’opportunità di crescita reciproca, valoriale e culturale e di condivisione di iniziative già realizzate, perché possano essere di ispirazione anche per altre aziende o soggetti potenzialmente interessati ad aderire. La sfida per noi è quella di vedere crescere il numero di membri della community WS&C, degli “ambassador” e dei sostenitori di Banco Alimentare.

Com’è cambiata nel tempo la strategia con cui Banco Alimentare supporta chi ha bisogno?
Banco Alimentare sostiene le oltre 7.600 organizzazioni partner che sul territorio accolgono persone e famiglie in difficoltà. La nostra è una rete di 21 organizzazioni Banco Alimentare regionali e da Fondazione Banco Alimentare che ha una funzione di coordinamento. La nostra strategia in questi anni si è evoluta partendo da due punti fermi: la nostra mission – recuperare eccedenze come strumento per rispondere ai bisogni di chi si trova in difficoltà – e la conoscenza dei bisogni quali/quantitativi di chi riceve gli alimenti. Questo significa che per disporre di cibo adeguato ai fabbisogni di chi lo riceve, in termini di quantità e di mix nutrizionale, è per noi importante lavorare in stretta sinergia con le organizzazioni partner sul territorio. La nostra è quindi una funzione sussidiaria. Questo ci permette di orientare meglio anche i nostri sforzi logistici, per cercare nuove fonti di approvvigionamento, per costruire ulteriori opportunità progettuali e alleanze capaci di massimizzare le sinergie generate. Quindi il cambiamento ha riguardato e riguarda soprattutto gli strumenti con cui perseguiamo con maggiore intensità la nostra mission. Un esempio in questo senso è stata la Colletta Alimentare dematerializzata, tramite card nel 2020 quando, nel pieno della pandemia, non fu possibile organizzare l’evento in presenza. Allo stesso tempo è fondamentale la collaborazione con le Istituzioni, ad esempio per i programmi di aiuto alimentare con il fondo Nazionale o che dipendono da fondi europei, perché i panieri di alimenti destinati agli indigenti tengano conto dell’evoluzione delle esigenze delle caratteristiche degli stessi, ad esempio con l’introduzione di prodotti senza glutine.

Creare valore con azioni concrete: quali sono alcuni dei più recenti progetti del Banco Alimentare che raccontano il vostro impegno?
Uno dei progetti più recenti è “RI-pescato”: promosso in collaborazione con Intesa Sanpaolo in Sicilia nel 2019 per garantire il recupero, la lavorazione, la conservazione del pesce confiscato per diverse ragioni e la sua distribuzione alle organizzazioni partner territoriali. Una iniziativa che declina la lotta alla illegalità con il contrasto alla povertà alimentare e il sostegno alle persone in difficoltà. Il progetto “RI-pescato” ha reso possibile l’avvio di una catena virtuosa di recupero e di solidarietà, mettendo in rete una molteplicità di attori pubblici e privati, ognuno dei quali con un ruolo fondamentale. Il pesce, una volta sequestrato dalla Guardia Costiera, viene conservato in celle frigorifere, viene verificato dal punto di vista igienico-sanitario da parte dei veterinari del Dipartimento di Prevenzione Veterinaria e dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia, ai fini di accertarne l’idoneità al consumo. Verificata l’idoneità, il pesce viene quindi messo a disposizione di Banco Alimentare che provvede a farlo lavorare e porzionare e quindi alla distribuzione alle organizzazioni partner territoriali che lo offrono alle persone in stato di bisogno. In questo modo “RI-pescato” contribuisce a migliorare la salute dei consumatori attraverso un’offerta alimentare preziosa, sviluppa un nuovo modello di recupero che può estendersi ad altre regioni costiere, sostiene l’economia del territorio, promuovendo il rispetto della legalità e la salvaguardia dell’ambiente.

Guardiamo al futuro: quali sono le prospettive di evoluzione del progetto We Save&Care?
WS&C è un progetto che vuole non solo generare una comunità di soggetti uniti dal credo nei 7 valori pilastro, ma anche coinvolgere influencer coerenti con gli stessi perché possano diventare portavoce nel mondo dei social e offline. WS&C nella sua proposta semplice e positiva persegue anche un cambiamento graduale dei comportamenti, orientato a una maggiore consapevolezza e attenzione verso i contesti socioeconomici in cui viviamo.
In questa prima fase il nostro progetto ha un target B2B, cioè si rivolge alle aziende e alle istituzioni. Nella fase successiva, quella B2C, ci rivolgeremo anche ai singoli cittadini, con lo scopo di creare una più ampia e inclusiva comunità di soggetti animati dagli stessi ideali.

Che cosa significa in una parola per voi essere membro attivo di We Save&Care? Che tipo di supporto vi aspettate dalle aziende partner?Per Banco Alimentare essere membro attivo e promotore di WS&C è una sfida e una responsabilità. È la prima iniziativa nella nostra storia che, partendo dalle relazioni, punta a consolidarle rilanciandole per costruire una community di valore. Una community capace di attrarre nuovi membri e risorse. Perché quello che dalle aziende desideriamo è che, entrando a far parte della community, aumentino il desiderio di sostenere Banco Alimentare, una organizzazione che rappresenta un Bene di cui essere custodi proattivi e intraprendenti.

 

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