minestra di carciofiDopo le feste, terminati pranzi e cenoni a base di tortellini, paste ripiene, fritti e ricchi secondi di carne, è tempo di riprendere una dieta più sana ed equilibrata. L’organismo ha bisogno di smaltire tossine e calorie – accumulate durante settimane di eccessi – con piatti leggeri e salutari, ma al tempo stesso gustosi, per non rendere troppo ‘duro’ il ritorno alla normalità.

Le zuppe di carciofi sono perfette in questo periodo: nutrienti e saporite, hanno un elevato potere depurativo grazie al loro ingrediente protagonista, dotato di spiccate capacità disintossicanti e drenanti.

Questi ortaggi tipicamente invernali sono innanzitutto alleati della funzionalità epatica: la cinarina – che conferisce loro il tipico gusto amarognolo –, infatti, stimola la secrezione biliare aiutando il fegato a lavorare meglio e più velocemente; svolgono, inoltre, un’azione diuretica e digestiva e, grazie alla presenza dell’inulina, abbassano il livello di colesterolo nel sangue.

Per preparare una fumante zuppa, ideale da gustare a cena nelle serate fredde, i carciofi vanno cotti in brodo vegetale o acqua bollente e uniti a legumi, patate, pomodori pelati o erbe aromatiche; molto apprezzato e diffuso anche l’abbinamento con il farro. Il piatto può essere poi servito con pane casereccio leggermente abbrustolito, oppure reso più completo con l’aggiunta di riso o pasta. Ecco qualche spunto tratto dalla tradizione culinaria delle regioni italiane:

Con cereali misti in Trentino

Una ricetta che arriva dal Trentino, riportata dalla blogger Serena Giovannini sul sito Golosando.net. I carciofi, soffritti in un trito di porri, carote e sedano, vengono cotti con brodo vegetale, patate e speck a dadini, che rende questa zuppa particolarmente saporita.
Circa venti minuti prima di spegnere il fuoco si aggiungono orzo, farro, riso o altri cereali a piacere.

Con fave, piselli e asparagi in Toscana

Lucca è la patria della “garmugia”, un’invitante e sostanziosa zuppa a base di carciofi, piselli, asparagi e fave, arricchita da pancetta a cubetti o macinato di manzo e accompagnata dal pane toscano tostato.
In inverno, quando le fave e i piselli freschi non sono disponibili, è possibile cucinarla con i legumi surgelati.

Con le patate in Umbria e Campania

In Umbria la zuppa di carciofi è preparata facendo soffriggere carciofi e patate in un tegame ampio con aglio e olio, ricoprendoli d’acqua bollente e cuocendo il tutto per mezz’ora. Può essere servita con un filo d’olio extravergine a crudo o con una spolverata di pecorino.
Tipica anche della cucina partenopea, la zuppa ‘e patane e carcioffole della Campania prevede l’uso delle cipolle al posto dell’aglio ed è arricchita dai pomodori pelati.

Con lattuga e uova nel Lazio

Tipica del Lazio è la minestra “alla moda di Sezze”, comune in provincia di Latina famoso per la coltivazione del carciofo. È a base di carciofi, lattuga e pomodorini, rosolati con olio e cipolla e cotti in acqua bollente. Va servita su fette di pane casareccio e uova in camicia e rappresenta un ottimo piatto unico.
Un’altra celebre zuppa di carciofi di questa regione è la vignarola, cucinata con carciofi romaneschi – le “mammole” –, lattuga romana, fave e piselli.

Con origano e mollica di pane in Basilicata

La zuppa di carciofi della Lucania è leggera e “povera”, preparata rosolando gli ortaggi con olio, sale, pepe e origano per qualche minuto, cuocendo con acqua e completando con mollica di pane sbriciolata, per un piacevole tocco croccante.
In Basilicata, però, troviamo anche un’altra ricetta – riportata dal blog Sapore dei Sassi – che merita di essere menzionata anche se non esattamente “light”: è a base di carciofi, lucanica (una salsiccia piccante tipica di questa terra) e anchette di pollo, cotti per circa mezz’ora con acqua, pomodorini, prezzemolo, aglio e porri. Poco prima di spegnere il fuoco vanno aggiunte uova battute e scamorza a pezzetti.

 

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