Le uova alla Benedict sono un piatto solo apparentemente semplice da preparare e che solitamente si mangia la mattina per una colazione abbondante. Un tipico brunch newyorkese, un piatto da provare assolutamente se si visita la Grande Mela.
Si tratta di un muffin diviso a metà e tostato con una fetta di prosciutto o bacon arrostito e un uovo in camicia, il tutto insaporito da una squisita salsa olandese.
Le origini sono incerte, probabilmente si devono a Lemuel Benedict un broker di Wall Street che, nel 1894, per smaltire una sbornia in seguito ad una notte brava chiese al Waldorf Hotel un «buttered toast, poached eggs, crisp bacon and a hooker of hollandaise». La ricetta piacque così tanto a Oscar Tschirky, il maitre dell’hotel, che decise di inserirlo nel menù.
Secondo altre testimonianze la ricetta potrebbe essere legata al Delomonico’s Restaurant di proprietà della signora Legrande Benedict, la quale, stanca del solito menù chiese che le venisse preparata una colazione nuova e il risultato piacque così tanto allo chef Charles Ranhofer che lo inserì nel suo libro di ricette del 1894.
Una coppia di Edimburgo Mr & Mrs Benedict invece, ingaggiò addirittura uno studio legale di Londra per diffidare chiunque dall’utilizzo dei diritti commerciali, editoriali, pubblicitari e letterari delle “Eggs Benedict” perché sostenevano di poter dimostrarne proprietà intellettuale alla propria famiglia facendone risalire la paternità fin dal 1794.
Anche l’Artusi aveva inserito la ricetta nel suo famosissimo La scienza in cucina e l’arte ci mangiare bene: “Scocciatele quando l’acqua bolle e fatele cadere da poca altezza .
Quando la chiara è ben rappresa quando la chiara è ben rappresa e il torno non è più tremolante, levatele con la mestola forata e conditele con sale, pepe, cacio e burro.
Se volete una salsa può servire quella di pomodoro, la salsa verde oppure una appositamente fatta che comporrete disfacendo un’acciuga nel burro caldo e aggiungendovi capperi spremuti dall’aceto e alquanto tritati; ma questa salsa non è per tutti gli stomachi.
Ho veduto servirle anche sopra uno strato, alto quanto un dito, di puré di patate, oppure sopra spinaci rifatti al burro”.
Non è una ricetta così semplice da realizzare perché per preparare un buon uovo in camicia serve un po’ di manualità e pratica in cucina, ma è sicuramente un piatto perfetto per le lente mattine di vacanza, magari da gustare a letto.