Se l’arancina è e resta lo street food catanese per eccellenza, la Città etnea vanta una tradizione secolare per la cosiddetta “Tavola calda”. Cipolline, sfinci, cartocciate, bombe e bolognesi, golosissimi cibi di strada che le rosticcerie e i bar della città vendono a qualsiasi ora del giorno, invadendo le strade con un profumo intenso.
La Tavola calda è un vero richiamo per i turisti – visto anche il costo decisamente abbordabile –, che tra una passeggiata e l’altra possono gustare i vari pezzi comodamente in piedi. Per i catanesi, invece, è una ‘voglia’ inarrestabile da soddisfare in qualsiasi momento della giornata, non soltanto a pranzo o a cena, ma persino a colazione, insieme al caffè, o nello ‘spuntino’ di metà mattinata.
E così un viaggio di piacere così come uno di lavoro, o semplicemente un weekend in Città – per visitare il centro storico con gli edifici barocchi, Patrimonio dell’Umanità Unesco, la parte antica, con i resti del teatro romano e delle terme, le spiagge di sabbia dorata che si affacciano sullo Ionio – si trasforma sempre anche in una food experience.
Ognuna delle specialità della tradizione rosticciera catanese è espressione di storia, non solo della cucina, di cultura, di usanze popolari. Cartocciate e cipolline, così come le arancine si trovano in ogni bar, gastronomia ma anche in salumerie e oggi nei banchi del fresco della Distribuzione organizzata. I più noti sono situati lungo la via Etnea, in piazza del Duomo, nei vicoli dello storico mercato, ma anche nei pressi del porto.