Parte oggi, mercoledì 19 aprile 2017, l’obbligo di segnalare sull’etichetta di tutti i prodotti caseari la provenienza della materia prima utilizzata. In questo modo il consumatore potrà scegliere con semplicità quali prodotti acquistare. Da oggi si può sapere con precisione, dunque, da dove proviene il latte, dove è stato munto, condizionato o trasformato. Nel caso in cui fosse stato lavorato nello stesso paese, invece, appare una dicitura unica, segnalando il paese in questione. È un provvedimento che interessa il latte vaccino, ovicaprino, bufalino e di altra origine animale.
Un novità che Coldiretti definisce “momento storico”, anche perché, avvisa l’associazione, “tre buste di latte a lunga conservazione su 4 contengono prodotto straniero, ma fino ad ora era impossibile riconoscerle”. Un passo importante verso la trasparenza nei confronti del consumatore difendendolo dal falso made in Italy e che esalta il lavoro di molti allevatori italiani.
Si va verso l’indicazione di provenienza anche per un altro prodotto che fa parte in modo importante dell’economia italiana, il riso. Il 49% della produzione europea di questo cereale proviene infatti dall’Italia e a breve sarà possibile per il consumatore sceglierlo anche in base alla sua origine. Coldiretti denuncia che anche in questo caso molto riso in vendita in Italia proviene da lontano, ma non ne esiste traccia sulle confezioni, rendendo impossibile un acquisto consapevole. L’indicazione di provenienza tutelerà un prodotto made in Italy che secondo il presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo è un “primato per qualità, tipicità e sostenibilità da difendere”. Ad annunciare il decreto per la sperimentazione dell’obbligo di indicazione di origine in etichetta per il riso made in Italy, è stato il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, in seguito a un sit-in organizzato il 14 aprile dalla Coldiretti. Una novità che il ministro ha intenzione di proporre anche al parlamento europeo.