Finocchi gratinati - Contorni - Cucina vegetarianaIl finocchio è la verdura, o se preferite l’ortaggio, con il più basso apporto calorico: solo 15 kcal per 100 grammi. Generalmente consumato crudo nelle insalate o in pinzimonio, è ottimo anche cotto. Alla “piemontese” – lessato e infornato semplicemente con olio extravergine di oliva e un po’ di pangrattato oppure con una fettina di fontina – è il modo più noto di cucinarlo, ma è ottimo anche gratinato, mantecato, con la besciamella, fritto in pastella o alla “parmigiana”. Se volete provare una ricetta nuova e saporita, non lasciatevi sfuggire questa del Crumble di Bresaola Snello e finocchi.

Conosciuto sin dal Cinquecento per le sue proprietà curative e medicinali, è uno di quegli alimenti immancabili sulle tavole italiane. Ricco di vitamina A e C, favorisce la digestione, ha effetti diuretici e, grazie al contenuto di sodio, calcio, fosforo e potassio, fa molto bene alla circolazione, al cuore e al sistema nervoso. Insomma, un vero e proprio toccasana per l’organismo.

Il nostro Paese è il primo produttore mondiale. Si coltiva un po’ ovunque, in particolare nell’Italia centro-meridionale e in Puglia.

Appartenenti alla famiglia delle Apiaceae (Ombrellifere), i finocchi possono essere divisi in due grandi gruppi: il “nostrale” – che a sua volta comprende il Bianco Dolce di Firenze, il Tondo precoce romanesco e quelli di Bologna, di Lecce e di Chioggia – e il “grosso d’Italia”, del quale fanno parte il Gigante di Napoli, il Grosso di Sicilia e i finocchi di Reggio Calabria, Messina e Palermo.

Qualche curiosità

Finocchi gratinati - ContorniAncora oggi, nei mercati o presso i banchi di frutta e verdura, è ricorrente ascoltare massaie che chiedono finocchi maschi e femmine, ritenendo che i primi siano più buoni dei secondi. In realtà la differenza è solo formale. Il finocchio maschio è effettivamente più apprezzato ed è consigliato per l’utilizzo in cucina, ma le sue proprietà derivano dal terreno di coltivazione e dal clima.

Lasciarsi infinocchiare, una delle espressioni più comuni della lingua italiana, utilizzata oggi come sinonimo di farsi imbrogliare, deriva dalla consuetudine dei cantinieri e dei vinai di offrire spicchi di finocchio agli acquirenti. Il grumolo (cioè la parte fogliare del finocchio, quella bianca, per intenderci), infatti, contiene sostanze aromatiche che rendono gustoso anche un vino di qualità scadente o acetificato.

 

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