ananasArriva sui mercati europei dalle Hawaii e da altri Paesi tropicali – i Caraibi, il Messico, il Brasile – e nei banchi di frutta e verdura è disponibile tutto l’anno, ma il periodo migliore per mangiarlo è l’inverno, quando si rivela prezioso per combattere raffreddori e malanni stagionali. Al pari delle arance, infatti, l’ananas contiene vitamina C e acido citrico, la sostanza che – combinata con gli zuccheri semplici di cui è ricco, come destrosio, fruttosio e saccarosio – dà a questo frutto esotico il caratteristico gusto tra il dolce e l’aspro.

Amatissimo in Olanda e Belgio, che sono i maggiori consumatori europei, in Italia si sta diffondendo solo da pochi anni, in virtù delle sue numerose proprietà, ma anche perché in cucina si presta a tante preparazioni diverse. Ideale a fine pasto, in purezza o come ingrediente di macedonie e sorbetti, può essere utilizzato per dolci e dessert, come la scenografica torta ‘rovesciata’, con le fette di ananas di disposte sul fondo della teglia, la versione light del tiramisù con lo yogurt al posto del mascarpone, le confetture e i gelati.

Buonissimo cotto alla griglia e servito con una spolverata di cannella, grazie al suo sapore particolare diventa un ingrediente perfetto per raffinati piatti salati. Come le insalate, in cui può essere abbinato ai gamberetti, al pollo arrostito, alle noci, al salmone affumicato, e poi condito semplicemente con olio, sale e limone, oppure con maionese, salse allo yogurt o alla senape. Un’idea sfiziosa è il carpaccio, da servire sia come antipasto leggero – con l’aggiunta di chicchi di melagrana, pepe in grani, basilico o menta – che come dessert – con zucchero di canna, vino liquoroso e vaniglia. Coloro che amano sperimentare ai fornelli utilizzano l’ananas pure nei risotti o ancora, nel periodo estivo, per dare un Insalata nell'ananastocco esotico alle insalate di riso; con il suo gusto fresco e leggermente aspro questo frutto bilancia quello più grasso della carne di maiale e rappresenta perciò un ottimo contorno per braciole o bocconcini saltati in padella. Una consuetudine molto diffusa tra gli americani – ma che lascia un po’ perplessi noi italiani – è quella di mettere l’ananas persino sulla pizza, insieme a dadini di mozzarella o di prosciutto. Tra le ricette straniere più apprezzate nella nostra Penisola, invece, c’è quella della piña colada, il famoso cocktail portoricano a base di ananas frullato e rhum.

Originario del Sud America, l’ananas giunse in Europa più di cinque secoli fa grazie a Cristoforo Colombo, che lo avvistò per la prima volta nel 1493, nell’isola di Guadalupa, nelle Antille, e in seguito portoghesi e spagnoli ne introdussero la coltivazione nelle loro colonie sudafricane e asiatiche. Oggi nel mondo se ne coltivano un centinaio di varietà: tra le più note ci sono la Smooth Cayenne – la più diffusa sulle tavole italiane –, hawaiana, che si caratterizza per il color giallo pallido e il gusto dolce; la Red Spanish, che arriva dai Caraibi, dalla buccia arancione e dal sapore acidulo, e l’africana Queen Victoria, dai frutti piccoli. Molto apprezzato in Europa anche l’ananas in scatola – o sciroppato –, che però con la cottura in acqua e zucchero perde gran parte delle sue proprietà benefiche.

Un frutto brucia grassi?

L’ananas è comunemente definito un frutto ‘brucia grassi’, ma naturalmente, come qualsiasi altro alimento, non ha la capacità di far perdere peso! Contiene però la bromelina, un enzima racchiuso nel gambo – la parte centrale del frutto, più dura –, che facilita la digestione, accelera il metabolismo e agisce come un antinfiammatorio e un antitrombotico naturale. Per usufruire dei benefici di questa preziosa sostanza bisogna consumare l’ananas a crudo, perché la bromelina scompare durante la cottura.

Ricchissimo di acqua, l’ananas è dotato di effetti diuretici e grazie alla presenza di acidi organici, come l’acido citrico e l’acido malico, aiuta a combattere la ritenzione idrica, responsabile dell’odiato effetto a ‘buccia d’arancia’; è inoltre ricchissimo di vitamina C, che fortifica il sistema immunitario e favorisce l’assorbimento del ferro, di vitamina A, che protegge la salute della pelle e della vista, e di fosforo, che migliora la concentrazione.

Ananas, ananaz, pineapple

Ananas deriva da ananaz, il nome che i portoghesi diedero a questo frutto ricalcando il termine indigeno nana. Gli spagnoli, invece, preferirono chiamarlo piña – da cui ebbe origine in seguito l’inglese pineapple – per la sua somiglianza con una pigna.

 

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