A Carnevale ci si concentra sempre sui dolci tipici del periodo e che sono effettivamente uno più buono dell’altro. La tradizione però prevede anche la preparazione di piatti salati, tipici di questo periodo dell’anno.
Nel veronese un piatto che non può mancare nei giorni delle feste folli sono gli gnocchi. Tradizione che continua da secoli, quando nel 1531, in seguito ad una forte carestia che portò il popolo sull’orlo della ribellione, il Consiglio Cittadino decise di distribuire al popolo, proprio il venerdì prima della quaresima, pane, vino, burro, farina e formaggio. Da questo episodio ha avuto origine la tradizione dello Gnocolar, il principale appuntamento del Carnevale veronese, quando si può assistere anche alla bellissima sfilata di carri allegorici guidata da Papà del Gnoco, la più antica maschera d’Italia.
In Piemonte, e in particolare ad Ivrea, invece è usanza mangiare i fagioli grassi. Questa ricetta prevede che i legumi vengano cucinati lentamente con cipolla, cotica e salamini di maiale. Anche in questo caso si tratta di una tradizione antica che ricorda quando, nel Medioevo, venivano organizzate fagiolate benefiche distribuite ai poveri dalle Confederazioni del luogo.
In Campania, in provincia di Benevento, in un piccolo paese chiamato Castelvenere, si usa cucinare la scarpella. Si tratta di una pasta al forno, solitamente, ziti o bucatini, condita con salsiccia , formaggio, uova e olio, una ricetta svuota dispensa che assicura un risultato davvero goloso.
Sempre in Campania si possono gustare le splendide lasagne di carnevale con ragù, polpettine fritte, ricotta e mozzarella, un piatto davvero imperdibile!
In Calabria invece si preparano i purpett’ (le polpette) solitamente con carne di maiale, ingrediente che torna spesso nelle preparazioni tipiche del Carnevale, festa dell’abbondanza e che precede un periodo che dovrebbe essere caratterizzato da maggiore morigeratezza, durante la Quaresima.
In Sicilia invece non può mancare il Minestrone del giovedì grasso, tipico di Modica. Ricco di verdure, fave, patate e insaporito dal lardo di maiale privato di cotenna. Poi la pasta con carne capoliata, cioè tagliuzzata e cotta nella passata di pomodoro, insaporita con ricotta o caciocavallo e passata in forno a completare la cottura. O anche i maccarruna ca sasizza conditi con ragù di cotenna di maiale o salsa di pomodoro.