Da quando ha iniziato a diffondersi nel secondo dopo guerra e per quasi quarant’anni la soia in Italia si è consumata principalmente nelle insalate. Poi abbiamo imparato a conoscerla attraverso i ristoranti e la cucina cinese. Oggi è tra i cibi più richiesti e impiegati in cucina.
Con la pasta – proprio come ceci, lenticchie e fagioli – e nelle zuppe – abbinata a ortaggi leggeri, come zucchine e carote, oppure a orzo, farro, riso e altri cereali –, nelle insalatone – perfette in questo periodo, quando le temperature sono ancora troppo alte per minestre e pietanze calde –, unita a pomodori rossi o verdi, lattuga, mais, fagiolini, pollo o tacchino alla griglia: in cucina la soia gialla si presta a tantissimi impieghi. E gli italiani dimostrano di apprezzarla in misura crescente, come conferma Coldiretti: se nel nostro Paese, infatti, “il consumo di legumi è sceso notevolmente nel corso dell’ultimo secolo, c’è stato però un ingresso recente, la soia”, apprezzata soprattutto per la sua “versatilità, la capacità, cioè, di assumere forma, consistenza, sapori molto diversi”, oltre che per l’elevatissimo valore proteico.
Ormai nella Penisola è possibile acquistarla praticamente ovunque, precotta in scatola o essiccata, non solo nei negozi biologici e nelle botteghe equosolidali, ma anche al supermercato. La sua forma ricorda quella dei ceci, ma i chicchi sono leggermente più piccoli e dotati del caratteristico “occhio”.