Un terreno arido e incolto, erbacce, sassi e rami secchi: ecco come si presentava l’ex feudo Tagliavia, a Monreale (PA). Da qualche mese quella terra, di proprietà della Curia, è rinata, come la speranza di coloro che sono entrati a far parte della prima Fattoria Solidale siciliana.
Si tratta degli ospiti della Missione Speranza e Carità di Palermo, che grazie ad un progetto pilota, in collaborazione con la Regione, oggi possono produrre autonomamente pomodori, melanzane, cipolle e altre varietà di ortaggi e verdure in circa 40 ettari di terreno. Gli ospiti della fattoria hanno imparato ad arare la terra, a costruire staccionate e grazie agli agronomi della Regione Sicilia, anche a rispettare i tempi giusti per la semina.
La comunità, fondata da Biagio Conte e che si avvale della collaborazione di circa 400 volontari, vede in questo progetto “la luce”, poichè grazie ad esso si potranno coltivare oltre 25 specie diverse di verdure, ortaggi e frutta e garantire in questo modo pasti caldi a chi ne ha bisogno. Primi fra tutti i bambini, figli di ragazze madri, immigrate o in condizioni di marginalità sociale, che sono stati i gioiosi protagonisti della Festa della mietitura, la prima della Fattoria, che ha inaugurato la stagione della raccolta.
Il progetto della Fattoria Solidale a Monreale potrebbe presto diventare una realtà diffusa, un modello da imitare in altre parti della Sicilia. La Regione infatti intende promuovere un nuovo modello di welfare, capace di coniugare i vari aspetti del tessuto sociale rurale, per valorizzarlo ed accrescerlo. Con la collaborazione della Regione, che metterà a disposizione i terreni che fanno parte del demanio, delle Onlus e del terzo settore, tutto questo potrebbe davvero realizzarsi.
Il parlamento siciliano presto potrebbe addirittura varare una legge sull’Agricoltura sociale da finanziare con risorse dell’Ue: il governo ha gia’ depositato il ddl.