Friabile, tenera, delicatissima al gusto, la piadina è uno dei simboli della Romagna. Famosa in tutto il mondo e soprattutto apprezzata da milioni di persone, per le strade romagnole la si può assaggiare nei caratteristici chioschi (i baracchini della piadina) e sulla tavola di qualsiasi ristorante, osteria e agriturismo della zona.
Chiamata anche piada, piè, pjida, pièda, pida, recentemente il quotidiano francese Le monde, in un lungo reportage culinario, la elegge a regina del mangiar sano, veloce e pratico e la celebra come simbolo del “fast good”, in contrapposizione al cibo tipico dei “fast food”.
Per molti anni la piadina è stato il pasto povero degli antichi contadini costretti ad accontentarsi dei prodotti della terra. Bastava un po’ di farina di grano, acqua, sale e strutto, per realizzare quello che il poeta romagnolo Giovanni Pascoli chiamava “pane rude di Roma” e che aveva il grande pregio di procurare una rilevante sensazione di sazietà. Negli anni la “piada” romagnola ha cambiato le sue caratteristiche di consumo, diventando il “cibo nazionale dei Romagnoli”, così definito da Pascoli, l’alimento più versatile per gli abitanti che amano accompagnare qualsiasi pietanza, con un pezzetto di “pièda”.
Consumata nella versione salata ripiena di mozzarella, pomodoro e prosciutto (crudo o cotto in base alle preferenze), oppure rucola e stracchino, o ancora con verdure gratinate o erbette; o nella versione dolce con nutella, crema gianduia, miele o marmellata, la vera piadina romagnola doc non può che essere preparata con i formaggi tipici della Romagna. Lo Squacquerone DOP, fresco e cremoso, fatto con latte vaccino intero, dal sapore delicato; in alternativa il Raveggiolo di latte bovino, tipico dell’appennino romagnolo, tra la Valle del Savio e quella di Tramazzo, anch’esso fresco, facile da spalmare e molto gustoso.
Ma forse non tutti sanno che la Romagna, è famosa anche per altre preparazioni tipiche molto simili alla piadina classica, talvolta erroneamente accomunate ad essa, ma che invece differiscono per area di diffusione, ingredienti e farcitura. Vediamo quali.