Carciofi, asparagi, insalata per accompagnare sfoglie ripiene e torte salate, oltre naturalmente all’immancabile tagliere di affettati, formaggi e uova sode. A Pasqua gli italiani porteranno in tavola piatti della tradizione e ingredienti del territorio. Lo conferma il Polli Cooking Lab, l’Osservatorio sulle tendenze alimentari promosso dall’omonima azienda toscana che, attraverso un sondaggio condotto su un campione di 130 esperti – nutrizionisti, chef, food blogger – ha individuato le tendenze gastronomiche delle prossime festività pasquali.
Nel nostro Paese il famoso detto “Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi” è seguito poco o per nulla: nella domenica della Resurrezione da Nord a Sud della Penisola ci si ritrova con fratelli, cugini e zii attorno alla tavola, gustando le ricette di una volta, quelle che le nonne custodiscono gelosamente e tramandano alle generazioni più giovani. Se in altri momenti dell’anno c’è voglia di sperimentare e di cimentarsi con pietanze etniche, “in occasione delle ricorrenze importanti come la Pasqua, quando ci si riunisce in famiglia, si ritrovano i sapori della tradizione”, afferma Anna Maria Simonini, curatrice del blog di The kitchen times. E, complice l’attenzione crescente che i nostri connazionali dedicano alla qualità del cibo, le pietanze delle feste vengono cucinate con ingredienti made in Italy, scelti in questo periodo dall’83% dei consumatori, contro il 54% che li compra abitualmente.
I prodotti che finiscono nel carrello della spesa sono quelli legati alla Dieta Mediterranea, uno stile di vita abbracciato da un numero sempre maggiore di persone, convinte che il benessere e la buona salute abbiano origine da ciò che mangiamo. Tra i più acquistati troviamo proprio verdura e ortaggi – i preferiti sono carciofi, zucchine, insalata, melanzane, peperoni e asparagi –, alla base della piramide alimentare, seguiti dal pesce, dalla pasta e dal pane, dalle uova e dall’olio extravergine d’oliva, senza dimenticare i salumi, i formaggi, i sott’oli e i sottaceti in quantità minori.
Una scelta pienamente condivisa dai cuochi: secondo Enrico Cerea, executive chef del ristorante “Da Vittorio” di Brusaporto (Bergamo), “noi italiani abbiamo la fortuna di vivere in un Paese che annovera fra i migliori prodotti al mondo. Dall’Alto Adige alla Sicilia abbiamo una varietà di verdure e frutta incredibile, non parliamo poi degli oltre 400 tipi di formaggi. Olio extra vergine di oliva invidiatoci in tutto il mondo. Vini che competono con i maggiori produttori, carni e pesci esportati in ogni dove” e bisogna quindi approfittare di una tale ricchezza per preparare piatti che oltre ad essere gustosi facciano anche bene. La tendenza nelle cucine stellate è quella di utilizzare gli ingredienti mediterranei per dar vita a pietanze inedite: Cerea, ad esempio, con due eccellenze toscane come il formaggio di pecora e la farina di castagne della Garfagnana realizza una Polentina con pomodori e pecorino, mentre Federico Comi del ristorante “Drogheria Parini 1915” di Milano, per il quale “non esiste innovazione senza tradizione”, si cimenta con Agnolotti di pasta fresca ripieni di fonduta di parmigiano reggiano, crema montata d’uovo e porri fritti.
I piatti immancabili
I piatti immancabili
Il 2015 vede un forte ritorno ai salumi tradizionali, in particolare al salame, che compare in tutta Italia nel classico antipasto di affettati, accanto alle uova sode, alla coppa, al capocollo, alla pancetta, al prosciutto crudo e alle fave fresche, queste ultime diffuse soprattutto nella Capitale e nel Sud della Penisola. Ma i due protagonisti della tavola pasquale restano le uova e la ricotta, indispensabili per preparare le torte salate e i dolci tipici di questo periodo, uno su tutti la pastiera napoletana. Calano invece, i consumi di agnello: due milioni i pezzi venduti, contro i 4,9 del 2010 (dati Istat).
Per molti italiani, grazie al maggior tempo a disposizione da trascorrere ai fornelli, il pranzo di Pasqua rappresenta l’occasione giusta per riscoprire piatti “dimenticati”, che ricordano l’infanzia. Come la Torta Pasqualina di Genova, formata da 33 sfoglie – simbolo degli anni di Cristo – farcite con bietole o carciofi, prescinseua e uova, il Casatiello o tortano napoletano, morbidissimo grazie alla presenza della sugna e ripieno di pancetta, salame, uova sode e provolone dolce o semipiccante, o la Torta al formaggio umbra e marchigiana, che nella colazione pasquale accompagna salumi e formaggi. Largo infine alla pasta fatta in casa, dagli agnolotti del Piemonte, alle lasagne, ai tortellini e alle tagliatelle dell’Emilia Romagna, fino alle orecchiette della Puglia e agli strascinati della Basilicata.