


Il primo, indispensabile gesto è quello di bere tanto, “almeno un litro e mezzo d’acqua al giorno per reidratare i liquidi che vengono persi” con il sudore, raccomanda il nutrizionista all’Adnkronos. Attenzione, però, la temperatura dell’acqua non deve essere troppo fredda, ma compresa tra 10 e 15 gradi, altrimenti si verifica “una vasodilatazione che ci fa sudare subito e quindi i benefici dell’idratazione vengono meno”.
Quando la colonnina di mercurio sale, poi, diventa davvero difficile consumare cibi caldi: a colazione, perciò, via libera al cappuccino freddo preparato con latte parzialmente scremato, allo yogurt e ai frullati di frutta, che danno all’organismo una sferzata di energia, apportando vitamine e sali minerali.
A pranzo e a cena meglio puntare su pietanze leggere come “pasta fredda o col pomodoro fresco e basilico, così come l’insalata di riso”. Oltre ad essere più graditi al palato, questi piatti rappresentano un pasto completo perché uniscono i carboidrati della pasta o del riso agli ortaggi e alle proteine animali, contenute ad esempio nelle uova, nel tonno o nel formaggio, tra gli ingredienti più utilizzati per le insalatone estive. Per il secondo bene la carne bianca – più digeribile di quella rossa – e il pesce, alla griglia o cotti al forno, accompagnati da un “bel piatto di verdure di stagione”: lattuga, fagiolini, pomodori, cetrioli, peperoni, bietole, melanzane, zucchine saziano senza appesantire e permettono di fare il pieno di vitamine e antiossidanti. “Tassativamente sconsigliati i fritti”, insieme agli insaccati, al ragù e ai sughi pesanti, che rallentano la digestione accrescendo la sensazione di malessere già provocata dal caldo.
E se si è al mare o in gita in una città d’arte è concesso pure un pasto veloce a base di gelato, purché non diventi un’abitudine: “Ogni tanto va bene pranzare con un gelatone o, meglio ancora, con una macedonia col gelato”, per unire i benefici della frutta fresca a quelli del latte.