Intervista alla Biologa Nutrizionista Maria Chiara Conti –
D. L’ultima tendenza è l’alimentazione “senza”. Senza grassi, senza zuccheri, senza pasta, senza sale, senza carne… La società mediatica ha accentuato il caos su diete. Di chi bisogna fidarsi?
R. Incontro quotidianamente pazienti di ogni età, accomunati per lo più dal medesimo desiderio di perdere peso ma anche e sempre più spesso con l’urgenza di fare chiarezza in tema di alimentazione e di nutrizione. Moltissime sono le domande che mi rivolgono, raramente frutto di corretta informazione scientifica, molto più spesso alimentate dalla dilagante disinformazione e da un incomprensibile e illogico terrorismo alimentare che ultimamente è uno degli sport più praticati nel nostro Paese. Le persone sono disorientate dalle frequenti e talvolta contrastanti notizie sui prodotti e sull’alimentazione. “A chi devo credere – mi chiedono spesso – quando un giorno leggo che il caffè fa bene al cuore e il giorno dopo invece diventa il nemico numero 1 delle mie coronarie?”. Poi è la volta del cioccolato, dei formaggi, della pasta, dello zucchero e così via, passando in rassegna tutti gli alimenti disponibili e noti, che tutti noi siamo abituati a consumare con una certa tranquillità e che consideriamo da sempre alimenti amici. In tema di nutrizione siamo arrivati a un punto di non ritorno, con tutte le nostre ossessioni, evitamenti, dubbi, lotta con il peso e l’immagine corporea e chi più ne ha più ne metta. È fondamentale aiutare la gente ad approfondire la conoscenza degli alimenti, delle loro proprietà nutrizionali, ancora prima che caloriche, e imparare a leggere in modo critico e più approfondito le ricette della nostra tradizione mediterranea che ci ha reso famosi in tutto il mondo e della quale abbiamo forse perso le vere radici, inseguendo a tutti i costi tutto quello che è “light”, quello che è “senza calorie”.
D. Ma, allora, qual è il migliore regime alimentare e nutrizionale? Esiste la dieta perfetta?
R. Non temo di essere banale se dico che quello che vedo è un “popolo” stanco di inseguire la dieta ottimale, quella nuova e perfetta e che funziona una volta per tutte, tanto le hanno provate tutte e spesso (non sempre per fortuna), il peso di partenza è stato recuperato con gli interessi con l’aggiunta di tanta frustrazione e senso di fallimento personale. Siamo arrivati al punto in cui è necessario e fondamentale che la gente stringa nuovamente amicizia con il cibo e finalmente abbandoni la lotta perenne con la dieta e il controllo del peso e dell’alimentazione. Anche questo approccio richiede equilibrio e giusta direzione perché farsi amici di tutti gli alimenti non significa che si possa tranquillamente mangiare a volontà senza preoccuparsi di nulla. Ci sono casi infatti in cui la dieta per il controllo del peso corporeo è realmente indicata e utile a ristabilire un’idonea condizione di salute. Sono i casi in cui funzionano gli interventi nutrizionali ben strutturati e rispettosi dei ritmi fisiologici, ovvero non affamando bensì nutrendo correttamente l’organismo.
D. Molte persone non si rivolgono più ai nutrizionisti. Decidono arbitrariamente di togliere questo o quell’alimento, di non mangiare o seguono consigli ascoltati in Tv o letti sul web…
R. Sono sempre di più le persone che eliminano intere categorie alimentari autonomamente dall’alimentazione quotidiana o, peggio ancora, sulla base di un consiglio ricevuto in assenza di una vera diagnosi di intolleranza/allergia alimentare. Argomento questo estremamente delicato e tuttora oggetto di indagine, spesso misconosciuto e dunque terreno fertile per errate e pericolose interpretazioni e personalizzazioni dietetiche. “Prima di togliere un alimento dalla dieta bisogna pensarci bene” e soprattutto rivolgersi ad un nutrizionista. Questo è un messaggio che, se un tempo mi lasciava perplessa, oggi è per me un’evidenza che trova sempre nuove conferme con il passare del tempo e il crescere dell’esperienza e di osservazione pratica. Questo è uno dei messaggi chiave che cerco di trasmettere ai miei pazienti perché sono convinta che sia utile che comprendano che eliminare un alimento non è un gesto banale e privo di conseguenze: significa conoscere le sue proprietà nutrizionali e trovare un altro alimento con il quale sostituirlo senza provocare in primo luogo squilibri organici. È inoltre necessario che la gente prenda coscienza che l’esclusione dalla dieta di categorie più o meno estese di alimenti determina alcune difficoltà pratiche che vanno dalla spesa alla cucina, passando attraverso la gestione della giornata alimentare di interi nuclei familiari. Senza contare che la restrizione, se non giustificata da evidenze scientifiche serie e molto ben illustrata e guidata da uno specialista, può talvolta favorire pratiche tutt’altro che salutari e portare a un vero e proprio disturbo del comportamento alimentare.
D. Una dieta comporta anche una riorganizzazione dell’alimentazione familiare. Come suggerisce di affrontare questo problema?
R. Mi immedesimo ogni giorno in quel paziente che mi chiede come orientarsi in questa giungla di divieti o assoluzioni improvvise che spiazzano, mettono in crisi, invitano a cambiare radicalmente non solo il modo di alimentarsi ma anche quello logistico di fare la spesa, di cucinare e di mettere a tavola tutta la famiglia. “Cosa posso mangiare e cosa no per stare davvero bene, quali sono gli alimenti che mi fanno bene e quali male, quali mi fanno dimagrire e quali ingrassare, a quali sono intollerante e quali devo limitare…” e così via, potrei aggiungere alla lista altre centinaia di domande di questo tenore. A questi e a molti altri dubbi cerco di dare risposte il più possibile comprensibili, adeguate, ragionevoli e che permettano al paziente di interpretare la realtà da una più serena e meno nevrotica prospettiva, spiegando e informando sulla base di un razionale scientifico, basato sull’evidenza e non sulla pseudo moda del momento. Ebbene, non ho nessuna difficoltà ad ammettere che questo è forse uno dei compiti più ardui nel quale come nutrizionista mi devo cimentare, almeno per quanto mi riguarda, poiché non di rado mi capita di essere io stessa per prima a essere perplessa, dubbiosa e disorientata nel raccogliere e integrare tutte le informazioni, vecchie e nuove in tema di alimenti e nutrienti che mi giungono per poi integrarle nella mia pratica quotidiana. E se capita a me, figuriamoci ai miei pazienti!
Sono profondamente convinta che la strada da percorrere sia quella della riscoperta dei meccanismi con i quali la meravigliosa macchina umana che è il nostro corpo funziona, così da conoscerla e finalmente amarla e rispettarla, al di là dell’adeguatezza o meno del proprio peso che certamente è importante ma non rappresenta l’unico obiettivo sul quale focalizzarsi.
Maria Chiara Conti
Maria Chiara Conti
Biologa Nutrizionista, milanese, Maria Chiara Conti esercita la professione dal 1993. Dopo la Laurea Magistrale in Scienze Biologiche ha conseguito il Master Europeo di Alta Formazione in Nutrizione NUTRIFOR 2012. Ha seguito numerosi corsi di specializzazione. E’ socia SINU, la Società Italiana Nutrizione Umana, AIDAP, l’Associazione Italiana Disturbi dell’Alimentazione e del Peso e della SINut, la Società Italiana di Nutraceutica.