Se il riconoscimento dell’Unesco come Patrimonio mondiale dell’umanità è un atto fondamentalmente istituzionale che ha avuto e ha ancora oggi una forte carica politica, ancora largamente inespressa, la Dieta Mediterranea recentemente si è vista attribuita un importante primato: quello di elisir di lunga vita.
Il modello nutrizionale ispirato agli stili alimentari di tre Paesi europei (Spagna, Italia e Grecia) e uno africano (Marocco), messo a punto da Ancel Keys dopo anni di studi, ricerche e osservazioni sperimentali, per la gran parte sviluppate nel Cilento, si propone di ri-conquistare i palati di milioni di persone di tutto il mondo per gli effetti benefici che è in grado di apportare alla nostra salute.
Il riconoscimento scientifico, che conferma quello sociale, culturale e politico già espresso dall’Unesco arriva dall’H70 Study, un lungo progetto di ricerca condotto dall’Università di Gotemborg, in Svezia, e pubblicato nella rivista Age. Un gruppo di ricercatori, guidato dall’italiano Gianluca Tognon, ha esaminato alcune decine di 70enni che seguivano questo tipo di dieta e li ha confrontati con loro coetanei che seguivano un regime alimentare più ricco di carne e di prodotti animali. Il risultato è stato a dir poco strabiliante: è emerso che chi seguiva la dieta mediterranea aveva il 20% di possibilità in più di vivere più a lungo, precisamente circa 2-3 anni di vita in più.
Abbandonato nel periodo del boom economico degli anni ’60 e ’70, perché ritenuto troppo povero e poco attraente rispetto ad altri modelli alimentari, questo regime dietetico è stato poi rivalutato sul finire degli anni ’90 e oggi, dopo diversi studi e ricerche, è stato completamente riabilitato. La dieta mediterranea prevede un elevato consumo di carboidrati come pasta e pane, cucinati e consumati con legumi, ortaggi e verdura, ma anche erbe aromatiche, cereali, e pesce tutto accompagnato da olio di oliva e vino (in quantità moderate). E’, di fatto, basata su un paradosso: i popoli che vivono nelle nazioni del Mediterraneo, secondo gli studi di Keys, consumano quantità relativamente elevate di grassi ma, nonostante ciò, hanno minori tassi di malattie cardiovascolari rispetto alla popolazione statunitense, nella cui alimentazione sono presenti livelli simili di grassi animali. La spiegazione è che la gran quantità di olio d’oliva, alimento su cui ruota tutta la Dieta, usata nella cucina mediterranea controbilancia almeno in parte i grassi animali. Insomma un filo d’olio nella pasta, come condimento sulle verdure, ma anche sui secondi come il pesce, dunque in quantità superiori a quelle generalmente permesse nelle altre diete, non solo non fa male, ma ha effetti benefici.
Secondo lo studio svedese addirittura, una corretta Dieta Mediterranea, aiuta a prevenire malattie cardiovascolari, asma e tumori e contribuisce anche a mantenere il cervello giovane. E non solo. Sarebbe anche un valido aiuto per combattere l’invecchiamento. Come emerso anche da recenti statistiche diffuse dalla Coldiretti. Ad attestarlo, dunque, sono i numeri: l’Italia, dove sono più radicate abitudini alimentari in linea con la Dieta mediterranea, è uno dei Paesi più longevi, con una media di vita di 79 anni per gli uomini e oltre 84 per le donne e sicuramente l’alimentazione influisce su questi dati.
Insomma le basi per una vita longeva e sana ci sono. «La ricerca che ho seguito – commenta lo studioso Gianluca Tognon, autore della ricerca – ha dimostrato come uno schema alimentare di tipo mediterraneo si associ a una maggiore sopravvivenza in una popolazione di settantenni residenti nell’area di Göteborg negli ultimi quarant’anni. Questo significa in pratica che le persone anziane che seguono una dieta mediterranea vivono circa 2-3 anni più di quelle che non la seguono. La conclusione che possiamo trarre da tutti questi studi è che non vi è dubbio che la dieta mediterranea sia legata a una migliore salute, non solo per gli anziani, ma anche per i giovani».
La dieta mediterranea è molto più di un semplice regime nutrizionale ma una regola alimentare che insegna a mangiare in modo corretto, bilanciando tutti i nutrienti, dai cereali alla verdura, dai legumi alla frutta, dal pesce alla carne, un mix perfetto insaporito da condimenti leggeri e non grassi come l’olio extravergine d’oliva.