L’alimentazione ebraica, la Kasherut, è sempre più apprezzata nel nostro Paese. Hummus, Shakshuka, la deliziosa Challah, il pane dolce, lo Cholent (stufato di carne con ceci), le famose Felafel o la Shug (una salsa a base di peperoni piccanti e spezie), non sono più nomi così sconosciuti agli italiani. In Italia i ristoranti ebraici sono concentrati soprattutto nella Capitale, ma se ne stanno aprendo anche in altre città. La Kasherut è sinonimo di mangiare sano, genuino, oltre ad essere un modo per conoscere la civiltà e la cultura ebraica.
La kasherut, è stata al centro del primo convegno internazionale sul tema che si è tenuto all’Università Bocconi di Milano il 14 maggio “L’alimentazione kosher: una nuova opportunità per le aziende alimentari e il benessere dei consumatori” nell’ambito del progetto kosher@expo2015 promosso da Eurokosher e patrocinato di Merkos per promuovere presso il grande pubblico la conoscenza della kasherut e dei suoi valori etici, religiosi e di solidarietà. L’alimentazione ebraica, infatti, non è solo una tipologia di cucina ma l’insieme delle norme alimentari ebraiche che indicano quali sono i cibi permessi (kosher) e il modo di prepararli, seguendo gli insegnamenti della Torah (Bibbia). Il cibo che risponde ai requisiti di kasherut è definito kosher (letteralmente adatto, e in questo caso “adatto alla consumazione”).
Il pasto dello Shabbat
Il pasto dello Shabbat
Il pasto più importante della settimana è quello dello Shabbat, il giorno di riposo in cui anche il Creatore cessò la sua opera. Lo Shabbat ha inizio al tramonto del venerdi sera e termina un’ora dopo il tramonto del sabato. In questo arco di tempo si consumano 3 pasti che vengono cucinati prima che “entri” lo Shabbat, giorno consacrato al Signore e in cui bisogna astenersi da qualsiasi lavoro e quindi anche dal cucinare (i cibi, preparati precedentemente, verranno mantenuti caldi e fragranti su una piastra). La tavola dello Shabbat viene apparecchiata con tovaglie e stoviglie della festa. Sul tavolo non manca mai la challha, lo speciale pane preparato dalle donne di casa che viene benedetto insieme al vino e poi distribuito a tutti i commensali.
Non esiste un pasto tipico di Shabbat, perché ogni famiglia segue le tradizioni del paese di origine, e quindi prepara piatti askenaziti, sefarditi o giuro maneschi. Sono previste pietanze diverse da quelle consumate gli altri giorni e più abbondanti. Riso e pasta, un piatto di pesce (magari lo Hraimi tripolino o lo Stoccafisso alla livornese) seguito da uno di carne, verdure ripiene e dolci per concludere.
Kosher è uno stile di vita
Kosher è uno stile di vita
Il cibo, per essere kosher, deve soddisfare vari aspetti tra cui: la natura del cibo; la sua preparazione ma anche le caratteristiche dell’animale. “Kosher è uno stile di vita che ci insegna come affrontarla”, commenta il Rabbino Avraham Hazan, CEO di Eurokosher. “Se sappiamo come sederci a tavola rispettando il cibo, sapremo convivere con altri popoli”. A lui fa eco Rav Moshe Kotlarsky, di Merkos, rientrato pochi giorni fa dal Nepal dove è andato a portare aiuto toccando con mano la terribile situazione che ha colpito la popolazione dopo il sisma: “E’ importante essere consapevoli del valore e della fortuna di avere cibo”.
“Gli Stati Uniti sono un mercato molto importante, ma dei quasi 13 milioni di consumatori kosher solo il 20% sono ebrei che osservano le regole della kasherut. Il resto è rappresentato da Mussulmani, da persone che soffrono di intolleranze alimentari, da vegetariani e da individui che ritengono il cibo kosher più salutare.” ha aggiunto Rav Don Yoel Levy CEO di OK Kosher Certification. Anche in Russia l’alimentazione ebraica è sempre più apprezzata ed è riconosciuta per l’alto livello gastronomico tanto che sulle linee aeree dell’ex Repubblica Sovietica vengono serviti oltre 20.000 pasti kosher ogni mese.
In Italia sono sempre di più anche le aziende certificate kosher: Araldica i cui vini kosher rappresentano il 90% delle esportazioni, La Compagnia della Birra produttrice di Ishtar – prima birra artigianale certificata Kosher, Gustofino Food che produce salumi e GrissinBon produttrice di prodotti da forno.
Ricetta Hummus
Ricetta Hummus
Ingredienti per 4/6 persone
400 gr di ceci lessati (si mettono a bagno la notte prima, oppure si possono usare quelli già lessati)
1 cucchiaio di tehina (salsa di sesamo, si trova già fatta nei negozi di alimenti mediorientali/supermercato)
1 spicchio d’aglio
Succo di limone e acqua in parti uguali
Sale
Coriandolo fresco
Olio
Paprika
Preparazione
Frullare i ceci con l’aglio e la tehina aggiungendo man mano il mix di limone e acqua fino ad ottenere una crema. Regolare di sale. Servire su un piatto con un giro d’olio, un pizzico di paprica e qualche foglia di coriandolo. Si mangia intingendoci dentro la pita, il tipico pane arabo. Ottimo per accompagnare i falalfel, le polpette di ceci.