La felicità è una torta di mele! Jane Austen, scrivendolo alla sorella maggiore Cassandra, destinataria di una delle lettere che costituiscono un prezioso documento per conoscere la famosa scrittrice inglese, interpreta i sentimenti della gran parte degli inglesi, degli americani e chissà di quante persone di tutto il mondo.
L’apple pie o la più italiana torta di mele, infatti, è più di un dolce: è una vera e propria istituzione. Tanto che ogni buona cuoca o governante inglese deve essere in grado di cucinarla. Come riporta Jane Austen scrivendo alla sorella, nella Lettera 121 del 17-18 ottobre 1815, felicitandosi per la competenza della nuova cuoca: “Sono molto contenta che la nuova Cuoca cominci così bene. Delle buone torte di mele sono una parte considerevole della nostra felicità domestica…”. La torta alla quale fa riferimento la scrittrice è proprio quella classica britannica, che già all’inizio dell’800 si trovava in ogni bakery (panetteria).
Il cibo è uno dei protagonisti, assieme alle relazioni umane e ai sentimenti, dei romanzi della Austen. In Orgoglio e pregiudizio, Emma, Ragione e sentimento, solo per citare alcuni dei più famosi, non mancano mai riferimenti a esso, tanto che oggi si parla di una vera e propria cucina austeniana. Della torta di mele, come di molti altri piatti, la scrittrice non riporta quasi mai la preparazione, ma le sue citazioni, generalmente, si rifanno alla cultura inglese.