Settembre è il mese dei buoni propositi, del ritorno in palestra e, per alcuni, della “remise en forme” dopo qualche piccolo eccesso dell’estate. Meglio seguire una dieta ferrea oppure basta semplicemente cambiare regime alimentare, “imparando” a mangiare in modo bilanciato? Probabilmente non esiste una risposta univoca, qual che è certo è che sia sempre meglio seguire i consigli di un esperto, in grado di indicarci un percorso personalizzato che prenda in considerazione lo stile di vita, lo stato di salute e le necessità della persona.
Elena Piovanelli, dietista, ci aiuta a fare chiarezza, mettendoci in guardia da chi promette dimagrimenti miracolosi: “Un regime dimagrante non può puntare solo ed unicamente alla perdita di peso, ma ambire al raggiungimento di uno stato di salute psicofisico ottimale, anche e soprattutto nel lungo termine. È vero che sono molte le metodiche che possono aiutare a mandar via i chili di troppo, ma prima di abbracciare soluzioni estreme dovremmo domandarci se questo stile di vita alimentare sia sostenibile nel tempo. Potreste rischiare di investire sacrifici e denaro in una metodica che a distanza di 3-6 mesi, 1 anno, vi porti a riprendere i chili persi (più gli interessi), con gravi ripercussioni a livello psicologico, sulla massa muscolare, sul cuore”.
C’è poi un risvolto più clinico che Piovanelli consiglia di non sottovalutare: “Quali evidenze scientifiche supportano la metodica prescelta? Per la mia condizione di salute potrebbe esser sconsigliata? Ecco che entriamo in un argomento molto complesso, che richiede il confronto con il medico curante. Il mio suggerimento è di non orientarsi unicamente in base alla velocità di perdita di peso, perché in questo caso potreste rischiare di affidare la vostra salute alla dieta sbagliata”.
La Dieta Mediterranea rappresenta indiscutibilmente un regime alimentare equilibrato e salutare, ce lo dice la scienza. Mantenersi in forma non richiede necessariamente rinunce. Persino i tanto vituperati carboidrati, che nella maggior parte dei metodi di dimagrimento più “alla moda” vengono additati come responsabili dell’aumento di peso, sono necessari.
“Questi alimenti – continua l’esperta – sono fondamentali per il nostro benessere e per mantenere un peso adeguato. Si possono assumere sia a pranzo che a cena, sotto forma di pasta e pane. Il glutine è vietato solo a coloro che sono celiaci, non serve bandirlo dalle nostre tavole. È bene mangiare anche cereali integrali, perché il nostro corpo necessita di una certa quota di fibre”.
Se non dobbiamo privarci dei carboidrati, come dobbiamo comportarci per non temere la “prova bilancia”? “Le persone vanno educate a mangiare correttamente” spiega la dietista, che mette in guardia da porzioni eccessive, dall’apparente qualità e dalla composizione di ciò che acquistiamo (siamo certi ad esempio che il pane confezionato sia paragonabile a quello fresco di panetteria? A parità di peso, i crackers sono più “leggeri” del pane?).
“Variate il più possibile le fonti di carboidrati – consiglia Elena Piovanelli – fatele ruotare nel vostro menù settimanale. Valutate piatti che vedano protagonisti anche farro, grano saraceno, polenta, quinoa, patate. Attenzione, invece, ai condimenti: una pastasciutta con panna e pancetta, o un risotto alla salsiccia, sono molto più calorici di un risotto con asparagi o un piatto di spaghetti condito con pomodorini, basilico e olio evo”.
Insieme ai carboidrati i legumi non dovrebbero mancare nella pianificazione del nostro menù settimanale: fagioli, lenticchie, ceci, fave, piselli, cicerchie sono veri e propri superfood, che hanno sempre caratterizzato la Dieta Mediterranea.
Quindi come comporre un pasto nutrizionalmente equilibrato che aiuti anche a perdere i chili superflui?
Come sempre, un buon mix rappresenta la soluzione vincente: quindi inserire una quota di carboidrati, senza eccedere. In un ipotetico piatto perfetto, riso, pasta o polenta non devono superare un quarto dell’area del piatto. La stessa porzione deve essere occupata dalle proteine, privilegiando carni bianche, pesce, legumi, affettati, possibilmente senza nitriti e uova. Ottimi anche i formaggi, come ad esempio la ricotta.
Via libera alle verdure che, considerate da molti erroneamente come un semplice “contorno”, dovrebbero invece rappresentare l’alimento più voluminoso del nostro piatto ideale.
Il consumo di frutta a fine pasto può invece essere strategico per tutti coloro che amano concludere con un alimento “dolce”; negli altri casi un frutto può tranquillamente essere considerato un valido “spezzafame”.