Una vacanza o un weekend in Carnia significa godere di paesaggi montani incantevoli ma anche mangiare genuino. Questo territorio, al pari di paesi e città meridionali, è la patria di piatti sostanziosi. Semplici ma gustosissimi, che nascono e oggi ben si adattano al clima delle montagne friulane. Come il famoso frico, una frittata senza uova, preparata unicamente con i formaggi d’alpeggio come il Montasio, il Malga e il Latteria, dal sapore forte e aromatico. Un tempo cibo dei boscaioli, il frico è una delle pietanze tipiche della zona e nel tempo si è arricchito dei prodotti più diversi, come le patate, lo speck, la zucca o le mele.
In tutti i ristoranti, le trattorie e gli agriturismi locali non possono mancare poi i cjarsons, agnolotti conditi con burro fuso e ricotta affumicata, con un ripieno a base di patate lesse e schiacciate, aromatizzate con ingredienti dolci o salati (salsicce, spezie, frutta secca, uvetta, erbe aromatiche, persino cioccolato fondente o cacao): nei secoli passati le donne li cucinavano con ciò che trovavano nei cassetti dei loro mariti (i cremars nel dialetto locale), contadini che in inverno, quando la terra diventava sterile, emigravano oltralpe trasformandosi in venditori ambulanti e facendo ritorno a casa solo nel periodo estivo.
Da assaggiare pure i prelibati salumi, come la schultar fumada, la spalla di maiale affumicata, e il delicato prosciutto di Sauris IGP, affumicato con legno di faggio e prodotto esclusivamente nel comune della provincia di Udine, caratterizzato da un clima mite e dolce tutto l’anno e rinomato anche per una birra artigianale (Zahre Beer) di elevata qualità. E poi gli storici prodotti caseari, sconosciuti ai più, come l’Asìno morbido e stagionato, dal gusto particolarmente sapido, e il Formadi Frant, Presidio Slow Food, nato dalle forme di Malga “difettose”, gonfiate o con la crosta spaccata, che non potendo essere avviate alla stagionatura venivano sminuzzate, unite ad altro latte, sale e pepe per dar vita a un nuovo formaggio messo a riposare per 40 giorni all’interno di cantine naturali.
Molto buoni, infine, il miele di montagna, le marmellate ai frutti di bosco e gli sciroppi realizzati con le piante che crescono ad alta quota, tra cui il tarassaco, il sambuco e l’olivello spinoso.