In principio furono i cereali, poi le classiche egg’s&bacon (uova con pancetta) ed infine i muffins: la colazione all’italiana sta cambiando, sempre più contaminata dalla cultura americana. Certo, ce ne vorrà ancora per scalzare il tradizionale pane, burro e marmellata o il nostro amato cornetto ma la scalata dei pancake è cominciata.
A sferrare l’attacco ci hanno pensato prima McDonald’s, che li ha introdotti nell’offerta mattutina, e ora Fabbri, che li ha resi protagonisti della nuova campagna sui top delle salse dolci, tra cui quella d’acero. Il 2014, dunque, sarà l’anno del pancake.
Molto simili alle crepes, ma più piccoli e più alti, sono immancabili nelle colazioni americane, inglesi ma anche tedesche. La paternità se la contendono il Nord America e la Germania dove sembra che i Pfannkuchen siano nati per poi arrivare oltreoceano con gli immigrati tedeschi per cui rappresentavano il pasto mattutino.
Il “pane dolce” infatti è molto calorico e riesce ad apportare l’energia necessaria per affrontare le fredde mattine nei Paesi nordici. In Nord America i pancake sono chiamati anche jotcakes o griddlecakes.
Nei secoli scorsi in Inghilterra dove sono molto diffusi e si trovano in tutti i forni e i negozi di dolci, ma anche nei bar, si consumavano, secondo tradizione, il giorno corrispondente al martedì grasso, che nel tempo è divenuto il Pancake day.
Si possono realizzare con i preparati industriali che richiedono pochi minuti oltre la cottura, oppure realizzando artigianalmente l’impasto, una pratica molto diffusa nelle famiglie americane e inglesi.
C’è a chi piacciono semplicemente con un po’ di zucchero a velo e chi – la maggioranza – li preferisce con il classico sciroppo d’acero. Ma si possono accompagnare con marmellate e cioccolata, salse dolci e sciroppi. Frutti di bosco, amarene o cereali. Burro o ricotta. Molto buoni anche inzuppati nel latte.