Già apprezzato alla mensa degli Estensi nel XVI secolo, il Pan Pepato (o Pampepato) è il dolce simbolo di Ferrara e al tempo stesso una delle più golose specialità che la nostra Penisola offre nel periodo natalizio. Chiamato anche “Pampapato” – il suo aspetto ricorda infatti quella della papalina, il copricapo dei pontefici –, è da sempre considerato un dolce nobile, perché fatto con ingredienti pregiati che in passato soltanto le famiglie più agiate potevano permettersi: mandorle tostate, cacao, cedro candito, scorze di arancia, limone e mandarino, zucchero o miele, che vengono mescolati con farina e acqua fino a ottenere un composto dalla consistenza robusta.
Modellato a forma di cupola e cotto in forno, ha un sapore unico e un aroma intenso dati dalle spezie utilizzate per profumare l’impasto: chiodi di garofano pestati, un pizzico di cannella e raspatura di noce moscata. Dopo la cottura viene messo a riposare per una decina di giorni in un ambiente fresco e umido e infine ricoperto con una delicata glassa al cioccolato fondente. I ferraresi cominciano a prepararlo in casa a fine novembre oppure lo comprano nelle pasticcerie della città, gustandolo al termine del ‘sontuoso’ pranzo del 25 dicembre – pasticcio di maccheroni con besciamella, ragù bianco e funghi, racchiuso in una sfoglia dolce di pasta frolla, e salama da sugo con il purè di patate – in abbinamento con il Fortana, un liquore ricavato dalle uve rosse dell’omonimo vitigno, coltivato nella zona litoranea del basso ferrarese.