PrPranzo/Cena di Nataleanzi e cenoni in famiglia; menu rigorosamente home made e a base di prodotti a km zero; un budget più cospicuo per il cibo che per i regali. È quanto emerge dal sondaggio di Coldiretti/Ixe “Il Natale sulle tavole degli italiani”, che fotografa le tendenze gastronomiche del Belpaese nel periodo delle feste.

Secondo la Confederazione dei Coltivatori Diretti, per la prima volta dal secondo dopoguerra, nel 2014 si registra uno storico ritorno al “fai-da-te”: pochi coloro che si concederanno le cene di fine anno al ristorante, la stragrande maggioranza dei nostri connazionali trascorrerà Natale a Capodanno a casa, in compagnia degli affetti più cari, preparando i piatti della tradizione regionale. 3,5 – in media – le ore trascorse ai fornelli, a cucinare zuppe e minestre, tortellini e lasagne, cotechino, agnello e baccalà. “Si assiste a una fortissima attrazione verso la riscoperta del legame con i prodotti del territorio”, afferma la Coldiretti: per portare in tavola le specialità natalizie il 69% degli italiani si orienta su pasta, olio, carne di origine nazionale, il 27 su prodotti locali o a chilometro zero, il 10 su alimenti biologici.

Soltanto una minima percentuale dei consumatori – il 17% – a Natale guarda alle offerte e agli sconti di supermercati e maxistore: pronti a tagliare spese superflue come doni e vacanze, gli italiani a fine anno non rinunciano al cibo di qualità e soltanto il 9 percento – contro il 12 dello scorso anno – è disposto a ridurre i fondi destinati all’acquisto dei generi alimentari. Anche per quanto riguarda i pacchetti da mettere sotto l’albero la scelta ricade sulla gastronomia: sempre graditi i cesti con le specialità che non possono mancare sulla tavola delle festedallo spumante ai dolci, dalla frutta secca all’olio extravergine d’oliva, fino a salumi e lenticchie per il cenone del 31 dicembre –, spesso acquistati direttamente presso le aziende produttrici o nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica, per avere la certezza di regalare cibi di provenienza sicura e controllata, con un ottimo rapporto qualità-prezzo.

 

Tanto cotechino, poche ostriche

Il cotechino (o lo zampone): è lui il protagonista dei cenoni delle feste, un must per 3 italiani su 4. Secondo Coldiretti, il 73% dei consumatori non rinuncia al saporito salume emiliano, accompagnato, nel 78% dei casi, dalle lenticchie in umido. Pochi, invece, coloro che portano in tavola cibi “di lusso” come ostriche e caviale, preferiti rispettivamente soltanto dal 9 e dall’8% degli italiani.

Bene anche l’uva, consumata tradizionalmente la notte di San Silvestro, perché considerata portafortuna per il nuovo anno. La sfida tra i due dolci natalizi più famosi della Penisola, invece, è vinta dal panettone, scelto dall’89% degli italiani – contro il 77% che chiude il pranzo con il pandoro di Verona.

Bollicine made in Italy

Per brindare all’arrivo del nuovo anno le bollicine made in Italy si aggiudicano la partita contro quelle straniere: l’89% degli italiani accoglierà il 2015 con lo spumante, soltanto il 14 con lo champagne.

Una buona notizia anche sul fronte delle esportazioni, con un aumento – secondo i dati Istat – del 22% dello spumante inviato oltreconfine, rispetto al Capodanno scorso: “Il risultato è che il 2014 si chiuderà con la spedizione all’estero di poco meno di 300 milioni di bottiglie di spumante, tra metodo Charmat e Classico, il record di sempre”, sostiene Coldiretti. Un record raggiunto grazie alla conquista di nuovi mercati, come Russia e Cina, che si affiancano all’Europa e agli Stati Uniti. Prosecco e Asti i più esportati.

 

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