L’obiettivo è ambizioso ma il partner è d’eccellenza. Far conoscere sempre meglio i prodotti agroalimentari italiani nel mondo. Con questo scopo Google, attraverso il suo Cultural Institute in partnership col Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e Unioncamere, ha creato la piattaforma “Made in Italy” (google.it/madeinitaly), una vetrina sul web che vuole avvicinare le imprese italiane alla Rete e al suo grande potenziale economico e di export.

formaggio murazzanoPer iniziare sul sito ci sono 55 prodotti tipici di tutta Italia, rigorosamente geolocalizzati sulla classica google map. Il formaggio Murazzano e la Patata della Sila, le clementine della Calabria e lo Speck dell’Alto Adige, il Chianti classico e il basilico genovese, l’ingrediente principale del famoso Pesto. È possibile conoscere ognuno di essi attraverso percorsi e mostre digitali, fatte di racconti in italiano e in inglese, immagini, video e documenti storici, in modo che gli utenti di tutto il mondo possano scoprire le eccellenze del sistema agroalimentare ma anche dell’artigianato italiano, la loro storia e il loro legame con il territorio.

Il sito, realizzato da Google insieme alla Fondazione Symbola e con il coordinamento scientifico del Professor Stefano Micelli dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, si propone anche come una soluzione per gli imprenditori del settore per promuovere i propri prodotti. “Abbiamo fatto una scommessa, noi come Ministero, Google, il mondo dei consorzi e tutti gli attori che hanno dato vita a questo progetto. Una scommessa ambiziosa: creare l’agroalimentare 2.0. È sempre più evidente che new-technology e agroalimentare sono i settori che daranno più occupazione nel futuro. Perché non metterli insieme? Perché non fare un link tra la Silicon Valley e la nostra Food Valley? Ci voleva creatività, tanto lavoro e un po’ di coraggio, che non ci sono mancati. Inoltre, al Ministero, questo progetto non è costato un euro. In Italia abbiamo 261 prodotti a denominazione (Dop, Igp e Stg), attraverso la rete vogliamo dare visibilità a tutti quelli che danno vita a prodotti straordinari che costituiscono, insieme alla cultura, il sogno italiano. Il futuro è nella rete e nell’agroalimentare. Questi due sistemi, messi in connessione, potranno dare accesso a informazioni e svilupperanno grandi opportunità di lavoro”.

basilicoEssendo una fonte ufficiale e istituzionale sui prodotti alimentari, il sito si propone anche come punto di informazione per i consumatori di tutto il mondo per contrastare l’italian sounding, la falsificazione delle specialità tipiche. “La tutela delle produzioni agroalimentari italiane dalle contraffazioni non passa solamente dal doveroso e indispensabile lavoro di repressione, ma anche dalla conoscenza e dall’informazione. La strada su cui possiamo puntare è quella che iniziamo a intraprendere con questo progetto: far apprezzare in modo immediato ed efficace al mondo la cultura, la storia e le tradizioni del nostro Paese. Il nostro cibo è cultura, è arte. Per questo Google insieme a noi apre uno spazio interamente dedicato all’agroalimentare italiano. Mi faccio una domanda: chi farebbe la fila in un museo per vedere un Van Gogh evidentemente falso? Lo stesso concetto si può applicare a tavola, perché quello che mangiamo ha certamente un impatto più forte su di noi e sulla nostra salute. Per questo come consiglio dico: scegliete italiano, diffidate dalle imitazioni!”.

“La scommessa per il futuro del Made in Italy è quella di aprirsi ulteriormente ai mercati internazionali per diventare così un volano di crescita economica ancora più rilevante per il Paese – dice Carlo D’Asaro Biondo, Presidente Sud e Est Europa, Medio Oriente e Africa di Google –. Crediamo che il digitale possa giocare un ruolo importante in questo processo e abbiamo deciso di fornire un contributo concreto per diffondere l’eccellenza italiana nel mondo, a partire dall’artigianato e dall’agroalimentare. Made in Italy: eccellenze in digitale è un’iniziativa pensata e realizzata appositamente per l’Italia, che ci auguriamo possa contribuire ad aumentare la capacità delle imprese italiane di fare export e promuovere ulteriormente la cultura del Made in Italy nel mondo”.

patata sila“Abbiamo raccontato il nostro Paese – ha spiegato il Ministro De Girolamo – creando un vero e proprio museo dell’agroalimentare di qualità, una mostra virtuale e permanente, che ripercorre la loro storia, la loro originalità”. Poi, parlando degli scenari futuri, ha affermato: “Crediamo in questo progetto, ma questo è solo l’inizio di un’attività che può significare molto per le nostre aziende. Stiamo lavorando per portare internet ad alta velocità nelle zone rurali con un progetto dedicato alla banda larga. I produttori sono tanti, vogliono visibilità e quindi noi li mettiamo in rete, diamo visibilità ai loro prodotti e al loro lavoro. Aprendo queste pagine non c’è solo storia dell’agroalimentare, in quelle pagine noi vediamo la storia del nostro Paese, della nostra terra e della nostra cultura. Non so quali mezzi di comunicazione e quali tecnologie userà mia figlia per comunicare, so però che lo farà attraverso internet e che non rinuncerà alla tradizione e a un bel panino con il Pane di Altamura, il Pecorino Toscano e il Prosciutto di San Daniele. Attraverso queste pagine possiamo stimolare attenzione di chi le consulta in giro per il mondo e ha la curiosità di venire  a scoprire il nostro Paese”.

Grazie a Google e Unioncamere sono a disposizione 20 borse di studio per giovani “digitalizzatori” che per sei mesi affiancheranno aziende in diverse regioni d’Italia per aiutarle a portare il Made in Italy online.

 

Iscriviti alla newsletter
per ricevere nuovi consigli,
idee e ricette