Frutto esotico, originario della Cina, per questo chiamato anche “Ribes Cinese”, è uno dei pochissimi esempi di piante esotiche, che hanno raggiunto in pochi anni una notorietà e un’espansione notevole, soprattutto nel nostro Paese.
Molto usato nelle decorazioni e nelle guarnizioni soprattutto di dolci, come ad esempio cheesecake, meringate, crostate, il kiwi è ottimo per la preparazione di macedonie, frappè, gelati, sorbetti, ghiaccioli donando un sapore unico, ma anche confetture e gelatine. Ma il kiwi può essere unito anche ad ortaggi come zucchine e peperoni nella preparazione di insalate estive rinfrescanti, così come lo ritroviamo in gustose salse per condire primi piatti, o accanto a formaggi misti, carne e persino pesce! Se volete provare una ricetta davvero originale, con la quale stupire i vostri ospiti provate questi Involtini di Prosciutto Cotto Snello e salsa di kiwi.
In Cina è una pianta spontanea che cresce soprattutto nelle valli del fiume YangTze, conosciuto come il fiume Azzurro, quindi su un suolo piuttosto umido. A partire dagli inizi del XX secolo fu importato in altri contenimenti che ne hanno poi avviato la produzione. In primis la Nuova Zelanda ed è proprio in questa terra, precisamente nel 1959, che il frutto prende il nome “kiwi”. Da cosa? Dal nome dell’uccello simbolo della Nuova Zelanda, perché ne ricorda molto la forma e i colori: ventre arrotondato e piume marrone chiaro.
Ad oggi, le coltivazioni in Veneto, Piemonte e Lazio, fanno del nostro paese, uno dei maggiori produttori ed esportatori di kiwi a livello mondiale. Ma considerando che arriva in Italia intorno agli anni ’70, la coltivazione di questo frutto si è diffusa in maniera davvero esponenziale in pochi decenni. Ciò è stato reso possibile grazie alla riproduzione con mezzi tecnologici, del microclima necessario per la crescita della piante: ombreggiamento con reti che creano anche uno spazio piuttosto umido; nebulizzazione delle foglie con acqua, irrigazione a goccia (le radici sono superficiali e devono essere periodicamente idratate). In particolare, le due varietà più diffuse in Italia sono il kiwi “verde” ed il kiwi “oro”, classificati in base al colore della polpa ma molto simili per forma, dimensioni e proprietà. Il sapore è più o meno acidulo a seconda del livello di maturazione.
Il kiwi può essere considerato uno dei frutti con il maggior contenuto di nutrienti, a dirlo è una ricerca elaborata presso la Rutgers University, sono infatti consigliati nella dieta degli sportivi e per coloro che soffrono di ipertensione per l’elevato contenuto di acqua, di antiossidanti e di potassio. Ricchi di fibre, i kiwi aiutano le funzioni intestinali prevenendo stipsi e alcune forme di irritazione del colon, ma contribuiscono anche a ridurre il livello di colesterolo nel sangue, oltre che ad equilibrare l’assorbimento degli zuccheri durante il processo digestivo. Considerevole anche la presenza di vitamine, soprattutto C, che con i suoi principi antiossidanti, rafforza il sistema immunitario, protegge i vasi sanguigni e riduce lo stress ossidativo nel nostro organismo. Ma il kiwi contiene anche vitamina E, utile per proteggere il nostro corpo dall’invecchiamento dei tessuti e sali minerali, in particolar modo fosforo, calcio, ferro. Tuttavia gli esperti consigliano di non abusarne a causa dell’effetto lassativo che provocano sull’organismo: più il frutto è sodo ed acidulo, quindi poco maturo, e maggiore sarà l’effetto. Gustare il kiwi può inoltre essere d’aiuto per combattere l’asma, studi scientifici hanno dimostrato, infatti, la sua capacità di ridurne i sintomi più tipici, come attacchi di tosse notturni e difficoltà respiratorie.