E se il galateo ha sempre limitato l’uso delle mani per il consumo dei cibi a tavola, prevedendolo esclusivamente per alcuni, pochissimi, come ad esempio il pane, oggi i tempi sono cambiati e il contatto diretto con le pietanze ritorna alla ribalta! Parliamo del finger food, in inglese “cibo che viene mangiato con le dita”, piccoli e sfiziosi assaggi di alimenti cotti e crudi, dolci e salati, caldi o freddi, serviti in monoporzioni, pronti per essere gustati in un sol boccone!
Queste piccole perle di gusto presentate con scenografici mise en place, esattamente come i piatti dei più grandi chef stellati, appartengono ormai da tempo al mondo del fuori casa. Immancabili nei bar, serviti come aperitivo e durante gli happy hour, sono presenti sempre più spesso all’interno dei più prestigiosi buffet di feste ed eventi chic e raffinati.
Un vero gioco di abilità per chef esperti e per appassionati nel dare una veste nuova anche a piatti tradizionali, qualche esempio? Si va dal classico rotolino di bresaola con mozzarella o formaggi freschi, alla caprese, ai mini sandwich, dai bignè dolci e/o salati, alle frittelline e ai vol au vent ripieni. Ma non solo, spazio anche alla pasta fredda in formato mini, ai boccincini di carne o di pesce, alle tartine o le zuppe, fino a giungere alle fantasiose piccole porzioni di frutta, ai dolci mignon e ai micro assaggi di torte. Tutto accompagnato da salse, gelatine, confetture che non solo completano il gusto ma contribuiscono a guarnire le mini pietanze e renderle più appetitose.
Il termine Finger Food si inserisce nel vocabolario gastronomico ufficialmente nel 2002 in occasione dell’Expo-Gast di Salisburgo, la competizione triennale di Chef che quell’anno si sono sfidati anche nella prova “Petites Bouches”: creare piccole sfiziose preparazioni, da mangiare con le dita.
In realtà nella cucina classica, legata alle tradizioni territoriali ritroviamo senz’altro un’idea di “Petites Bouches”, basta pensare agli spunciotti e i cicchetti veneti o ai fritti napoletani, tuttavia oggi il concetto di Finger Food si è ampliato e non si limita solo alla realizzazione di simpatici antipastini e soprattutto non si lega esclusivamente all’aspetto quantitativo delle singole porzioni.
Si, perché queste deliziose preparazioni non intendono deliziare esclusivamente il palato, ma tutti i sensi con quella raffinatezza estetica che li caratterizza. Ecco perché non bastano i semplici vassoi per offrire queste piccole prelibatezze, ma vengono realizzate da esperti designer deliziose mini-stoviglie ed accessori ad hoc very glamour: piatti, coppette, ciotole, bicchieri posate, tutti trasparenti e in rigoroso formato small. E nelle forme più diverse: quadrate, rettangolari, triangolari, a foglia, a goccia, a cubo, a cilindro, e chi più ne ha più ne metta! Per non parlare dei materiali: vetro, plexiglass, porcellana o plastica, ma anche in carta per le versioni usa-e-getta.
Dunque una vera e propria tecnica di spettacolarizzazione del cibo fatto di forme e accostamenti di colori (e di gusti) originali che rappresenta anche un modo più informale e conviviale di intendere il pasto.