Luoghi in cui conoscere le vicende dei alimenti che hanno segnato la storia del genere umano o dedicati alle eccellenze gastronomiche italiane; o ancora, come avviene soprattutto negli USA – dove c’è persino quello del “cibo bruciato” –, posti curiosi e insoliti per regalarsi qualche ora di divertimento. Sono i musei del cibo, dove gli alimenti si mettono in mostra, raccontandosi ai visitatori attraverso illustrazioni, oggetti e, in qualche caso, mediante assaggi e degustazioni, per soddisfare – oltre alla vista – anche il palato.
E se fino a qualche decennio fa in Italia erano inesistenti, oggi la Penisola ne vanta un numero piuttosto elevato. Una passeggiata in una di queste strutture, spesso allestite in location di antica costruzione e ricche di fascino, è un’ottima occasione per saperne di più sul nostro straordinario patrimonio culinario e scoprire come nascono i cibi che consumiamo ogni giorno. Ecco allora qualche consiglio per una “gita al museo” diversa dal solito:
Museo dell’Olivo (Imperia)
Ha sede a Imperia, sulla Riviera Ligure di Ponente, il Museo dell’Olivo, di proprietà della celebre azienda olearia dei Fratelli Carli, inaugurato nel 1992. Le 14 sale raccontano la millenaria storia dell’olio extravergine d’oliva, le sue numerose virtù e gli impieghi in cucina e in cosmesi; in inverno è aperto al pubblico anche il frantoio, dove si può assistere alla lavorazione delle olive raccolte nei dintorni della struttura (la palazzina in stile liberty sede della Carli di Imperia) e alla nascita dell’extravergine DOP.
Museo del Pane (Sant’Angelo Lodigiano)
Come avviene la trasformazione della spiga in pagnotta? A mostrarcelo è il Museo del Pane, nato nel 1983 nell’incantevole Castello Morlando Bolognini di Sant’Angelo Lodigiano (Lodi). Nelle cinque sale sono esposte le illustrazioni dei vari tipi di cereali con cui viene prodotto il pane nel mondo, gli attrezzi del mestiere di fornai e panificatori, le ricostruzioni di antichi forni. La chicca della struttura è rappresentata dalla terza sala, che raccoglie oltre 500 forme di pane (vere) provenienti da tutta Italia e da numerosi paesi esteri.
Museo del Cioccolato (Norma)
Si trova a Norma, piccolo borgo sui Monti Lepini in provincia di Latina. Completamente immerso nel verde, ripercorre la storia del cibo degli Dei dai Maya ai nostri giorni e racchiude anche una vecchia fabbrica di cioccolato ricostruita con macchinari originali. Ma l’attrazione di questo Museo è soprattutto la “Fonte” dal quale sgorga il cioccolato, pronto per essere assaggiato da visitatori grandi e piccini.
Museo dell’Anguilla (Comacchio)
Non può che aver sede a Comacchio (Ferrara) il Museo dedicato all’anguilla, che sorge in un’antica fabbrica dove un tempo avveniva la lavorazione del pesce; oggi qui ci sono i volontari, che davanti agli occhi dei visitatori, preparano anguille, acquadelle e acciughe marinate, che poi possono essere degustate e acquistate. Il laboratorio è in funzione solo da ottobre a dicembre, nel periodo in cui avviene la migrazione delle anguille verso le Valli di Comacchio.
I Musei del Cibo di Parma
Merita una menzione speciale Parma, sede di una vera e propria rete museale dedicata ai suoi più famosi prodotti di eccellenza. Si comincia con il Museo del Parmigiano Reggiano, che ha sede nella Corte Castellazzi di Soragna, un casello dove nell’Ottocento avveniva la trasformazione del latte e dove oggi è possibile ripercorrere la storia del celebre formaggio, con tanto di degustazione finale.
L’itinerario del gusto può continuare poi nei due musei dedicati ai salumi emiliani: quello del Prosciutto, che sorge presso l’ex Foro Boario di Langhirano, un edificio dove circa un secolo fa avveniva la compravendita del bestiame, e il Museo del Salame di Felino, nelle suggestive cantine del Castello di Felino, costruito nel I secolo d.C.. Altra tappa di questo viaggio è costituita, dal giovane Museo del Pomodoro (inaugurato nel 2010), realizzato nella Corte di Giarola di Collecchio, in un centro di trasformazione agroalimentare risalente all’epoca medievale. E per finire, da Maggio il circuito dedicato ai prodotti tipici parmesi, si è arricchito di due nuovi percorsi: il Museo della Pasta a Collecchio, presso la stupenda corte agricola medievale di Giarola e la Cantina dei Musei del Cibo a Sala Baganza, al centro di una zona vocata da secoli alla produzione vitivinicola.